giovedì 26 dicembre 2013

La carriera ideale è realizzare te stesso!

"Il miglior consiglio sulla carriera da dare ai giovani è: "Scoprite cosa vi piace di più fare nella vita, poi trovate qualcuno che vi paghi per farlo".

Katherine Whitehorn

Caro amico, probabilmente non crederai a quanto sto per dirti, anche se ciò ha a che fare con la verità più grande da me scoperta durante la mia carriera.

Suppongo che tu sia abbastanza giovane e che sia interessato a ricevere qualche consiglio su cose come il lavoro e la carriera.

Tutti ti hanno sempre detto che ogni persona rispettabile deve avere un ruolo appropriato nella società, quindi un lavoro dignitoso, una famiglia, e così via, giusto?

Non c'è niente di sbagliato in tutto questo, sono assolutamente d'accordo.

Tuttavia, cosa succede quando termini gli studi?

E' come risvegliarsi da un lungo sonno: improvvisamente ti accorgi che la vita è un enorme arena, in cui è necessario competere, correre e gareggiare più degli altri, essere il più furbo, giusto?

Sarà probabilmente il tuo turno salire tra i ranghi, perciò se farai del tuo meglio e rispetterai i tuoi superiori forse ti sarà concesso avanzare di grado.

Ma sfortunatamente le cose non sono mai così facili, ti sei sempre chiesto, perché?

Pensi che la colpa sia del mondo nel quale viviamo, della società, dei politici, delle nazioni?

Il fatto che la vita sia dura per tutti non è un problema di colpe, né di fortuna o sfortuna, è solo un problema di come vedi te stesso.

Sto parlando con te per diretta esperienza e perché l'ho vissuta in prima persona.

Ci sono state certamente persone che mi hanno aiutato, come mio padre, così come tanti altri mi hanno ostacolato, ma a me non interessavano né i favori né gli ostacoli.

A me interessava solamente rimanere libero di fare le mie esperienze e di andare avanti per la mia strada.

Quello che realmente mi interessava era continuare a fare qualcosa nel quale sarei stato libero da orari e direttive, in altre parole lavorare in proprio e non avere mai un capo sopra di me.

Inoltre la mia disciplina e la mia etica mi imposero di non cercare né ricevere favori da nessuno, incluso l'obbligo di farli nell'aspettativa di riceverne.

Nel frattempo ero interessato ad imparare il più possibile da ogni mia esperienza, anche a costo di subire perdite finanziarie.

Dovevo farlo ad ogni costo. Ti chiederai, perché? Forse ho avuto problemi di autostima durante la mia infanzia ma adesso ciò non importa: nell'apprendere ed imparare ho cercato continuamente le energie e la motivazione dentro me stesso.

La cosa più importante che ho imparato è che c'è un enorme potenziale all'interno di ognuno di noi, una forza misteriosa, una incredibile riserva di creatività, di energia e di intelligenza.

Gli altri sono soltanto uno specchio: il problema è che tu non lo sai. Puoi solo sperimentarlo.

Nel 1995 fui candidato come free-lance da una società di consulenza direzionale per assumere un incarico di grande responsabilità nell'ambito di un grosso progetto di consulenza e formazione, ma ero il più giovane del team e c'erano alcuni colleghi più anziani e più esperti di me nella mia area (finanza e controllo).

Vuoi sapere come ricevetti l'incarico? (Si trattava di circa 18.000 euro per 17 giorni di lavoro, non male!)

Dimostrando al responsabile di progetto (il decisore) allo stesso tempo 2 cose.

La prima era che se anche non mi avessero dato l'incarico avrei continuato a vivere ugualmente e che sarebbero stati loro a perdere l'opportunità di fare una bella figura con il cliente.

La seconda era che mi sentivo assolutamente sicuro di me stesso e di essere in grado di gestire quel progetto.

Nel 1995 praticai alcune discipline mentali come lo Yoga e la Meditazione, le tecniche di Rebirthing e quella del "Lavoro allo specchio" di Louise Hay.

I risultati sono stati impressionanti e superiori ad ogni ottimistica previsione.

Da considerare che non avevo mai condotto in precedenza incarichi simili e che il cliente era un grande gruppo industriale italiano.

Inoltre non provenivo dal loro campo.

I mie colleghi avevano sulle spalle una carriera di dirigenti aziendali, mentre Io ero un semplice consulente nelle aree del diritto del lavoro e delle buste paga.

Le mie precedenti esperienze nel campo della formazione erano limitate a piccoli interventi per conto di enti regionali di formazione e rivolti a  giovani studenti, non a dirigenti e quadri aziendali.

Certo, avevo un MBA (diploma post universitario in gestione d'impresa) ma nessuna esperienza come formatore aziendale in grosse aziende.

Alla fine del progetto di formazione di cui ero l'unico docente e responsabile, tenutosi in un hotel della riviera romagnola e alla quale parteciparono ben 117 quadri e dirigenti, furono tutti entusiasti e dai questionari valutativi di fine corso emerse un giudizio praticamente plebiscitario riguardo alla mia performance.

La persona responsabile per la società di consulenza (il responsabile di progetto e consulente anziano) inizialmente scettico, fu costretto a cambiare la sua opinione su di me e il cliente fu assolutamente soddisfatto del progetto, che andò quindi a buon fine.

Da allora compresi che non esistono nè situazioni favorevoli nè situazioni difficili, esistono solo Tu ed il tuo specchio.

Se riesci a convincere lo specchio (il tuo inconscio) che sei in grado di fare quel lavoro e che te lo meriti, nessuno e dico nessuno a questo mondo potrà mai fermarti!




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giovedì 19 dicembre 2013

Immagina te stesso come una persona di successo

"Troppi sopravvalutano ciò che essi non sono e sottovalutano ciò che essi sono realmente."

Malcolm Forbes


Capire che le nostre azioni, i nostri sentimenti e i nostri atteggiamenti sono il risultato delle nostre convinzioni e immagini mentali ci dà la chiave per comprendere quello che la psicologia ha da sempre cercato di definire come il "cambiamento di personalità".

Questo apre una nuova via per la conquista di nuove capacità, del successo e della felicità.

Le immagini mentali ci danno la possibilità di sperimentare nuove inclinazioni e di avere nuovi atteggiamenti, cose che non saremmo mai stati in grado di fare altrimenti.

Ciò è possibile perché il nostro cervello non può apprezzare la differenza tra una esperienza realmente vissuta ed un altra intensamente immaginata.

Se rappresentiamo noi stessi come individui che agiscono in un certo modo, questo influenzerà il  nostro reale comportamento: l'esercizio mentale ci aiuta a raggiungere la perfezione.

Noi tutti agiamo e percepiamo non in conformità con l'aspetto reale delle cose, ma secondo l'immagine che la nostra mente si è costruita su di esse.

Abbiamo alcune immagini mentali di noi stessi, del mondo, delle altre persone che stanno attorno a noi, e ci comportiamo come se queste immagini e non le cose reali che esse rappresentano siano la realtà vera e la verità.

Ne consegue perciò che, se le nostre idee e le immagini mentali sono distorte e irreali, allora anche le nostre reazioni all'ambiente che ci circonda sono probabilmente sbagliate.

Se vuoi davvero migliorare le tue conoscenze, la tua carriera e il tuo futuro, allora dovresti fare 4 semplici cose:

Primo: prendi atto della tua attuale situazione e diventa consapevole che ciò può essere cambiato, se davvero lo desideri con tutte le tue forze.

Secondo: sostituisci le immagini mentali che ti sei fatto finora con nuove immagini mentali di successo nel film che stai attualmente guardando, trasformando te stesso da un semplice spettatore al protagonista della tua vita.

Terzo: rilassati e lascia che il tuo inconscio agisca per te. Nel frattempo prenditi  cura di te stesso e non pensare agli altri.

Quarto: senti di meritare tutto questo.

Se seguirai queste 4 semplici regole, le probabilità che nulla accada diventeranno davvero molto basse.

Il tuo futuro di successo ti sta aspettando, qualcosa di incredibile e di spettacolare!


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giovedì 12 dicembre 2013

Coltiva fiducia e coraggio in te stesso

"Occorrono immaginazione e coraggio per creare, occorrono fiducia e coraggio per sperimentare."

Owen D. Young


Fiducia e coraggio si sviluppano esattamente allo stesso modo, ma gli scopi sono differenti.

Se devi impiegare il tuo tempo a preoccuparti, perché non farlo in maniera costruttiva?

Comincia a stabilire e definire obiettivi più realistici e adeguati possibile.

Inizia con l'affermazione: "supponiamo che"; supponiamo che si verificherà il risultato migliore.

Ricordati che dire che una data cosa "può succedere" non è lo stesso che dire "accadrà".

Dopo tutto ricordati che tale risultato positivo è possibile.

Tu hai il potere di accettare ed assimilare mentalmente queste dosi graduali di ottimismo e fiducia, e dopo aver pensato al risultato finale desiderato come una possibilità concreta, inizi ad immaginare come potrebbe essere.

Indugia in queste immagini mentali, definisci i dettagli e completali.

Soprattutto è importante focalizzarsi sullo stato d'animo, sulle emozioni che provi quando evochi queste immagini mentali nella tua mente.

Quando queste immagini diverrano sempre più dettagliate, quando saranno ripetute in continuazione, ti accorgerai ancora di più che esse inizieranno a provocare in te le sensazioni giuste, come se il risultato favorevole si fosse già realizzato.

Questa volta sperimenterai una sensazione di fede, fiducia e coraggio, tutte riunite in una cosa sola: "quel senso di successo".


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giovedì 5 dicembre 2013

Come sfatare il mito della pensione

"La vita è quella cosa che ti accade quando sei tutto intento a fare altri piani."

John Lennon


Cancella la parola "pensione" dal tuo dizionario!

Convinciti che nessuno ti metterai mai a "riposo", perché, dopo che avrai lasciato il lavoro, ti sentirai ancora efficiente e produttivo.

La vita ti riserverà infinite opportunità e piacevoli occupazioni.

Smetti di pensare mestamente al tuo futuro, piuttosto cerca di vivere nel modo migliore possibile il tuo presente.

Se credi che un giorno - non importa se quel giorno è vicino o lontano - andrai in pensione solo per ammazzare il tempo sulle panchine di un giardino pubblico, scaldandoti al sole in inverno o cercando un po' d'ombra d'estate sfogliando svogliatamente un giornale, stai fornendo un cattivo servizio a te stesso.

Questo è un cliché molto diffuso e anche a mio avviso molto falso.

Non ti sentirai mai e poi mai inutile se saprai davvero assaporare alla fine dei conti, pienamente e liberamente, ogni istante della tua vita e l'età non rappresenterà mai un ostacolo, a meno che tu non lo voglia espressamente.

L' "età della pensione" non giungerà mai, se impari fin da ora a vivere ogni giorno della tua vita nel pieno significato del termine.

Se fai un lavoro che in realtà detesti ma ti rassegni a farlo solo per tirare avanti, consolandoti con l'idea che ti rifarai quando andrai "in pensione" perché sarai finalmente libero di dedicarti a qualcosa che ti piace, ti stai adagiando su di una pericolosa illusione!

Questo perché quando non ti sentirai più "attaccato alla catena", la lunga tensione di una vita priva di soddisfazioni ti avrà divorato tutte le energie vitali facendoti probabilmente sentire inutile e condannato a "restare a casa".


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giovedì 28 novembre 2013

Il Mito dell'intelligenza e la Felicità

"La felicità è quando ciò che pensi, che dici e che fai sono in armonia."

Mohandas K. GANDHI

Rispondere a se stessi implica che si mettano da parte un bel po' di miti molto diffusi.

Il primo di questi miti è l'idea che l'intelligenza debba essere misurata dalla capacità di risolvere problemi complessi, leggere, scrivere, calcolare e risolvere rapidamente equazioni astratte.

Questo concetto di intelligenza riconosce nell'educazione formale e nell'abilità del bravo studente la vera misura della propria realizzazione personale.

Questo stimola una sorta di snobismo intellettuale che ha dato risultati deprimenti.

Siamo arrivati al punto di ritenere che colui che più si è distinto negli studi, che magari è anche un genio in una certa disciplina scolastica come la matematica o le scienze, che utilizza un vocabolario ricco, che ha memoria per fatti superflui, che è un divoratore di libri, è anche "intelligente".

Ma le cliniche per malattie mentali rigurgitano di pazienti che hanno tutte queste credenziali in ordine, come del resto anche di molti pazienti che non ne hanno.

Credo che un barometro molto più sincero della vera intelligenza sia una vita efficiente, felice, vissuta ogni giorno e ogni minuto di ciascun giorno.

Se sei felice, se vivi ogni momento nella sua interezza in modo che ne valga la pena viverlo, allora sei una persona intelligente.

La capacità di risolvere un problema è un utile plus che si aggiunge alla tua felicità, ma se sei consapevole che, pur essendo incapace di risolverlo, puoi sempre scegliere la felicità o, quanto meno, di rifiutare di scegliere l'infelicità, allora sei una persona intelligente.

Sei intelligente perché possiedi l'arma più efficace che esista per fare a pezzi il nervosismo o persino l'esaurimento nervoso.

Alle persone intelligenti i nervi non saltano perché essi rispondono sempre di se stessi.

Essi scelgono la felicità invece della depressione.

Perché sanno come far fronte ai problemi della loro vita.

Nota bene che non ho detto che sanno come risolverli.

Invece di misurare la propria intelligenza dalla capacità di risolvere un problema, essi la misurano dalla capacità di mantenere se stessi felici e rispettabili indipendentemente dal fatto che siano in grado o meno di risolverlo.

Puoi iniziare a considerare te stesso veramente intelligente sulla base dello stato mentale con il quale decidi di affrontare le circostanze difficili.

Nella vita, tutti noi ci troviamo ad affrontare di brutto le stesse battaglie.

A meno che non viviamo al di fuori di ogni contesto sociale, tutti ci confrontiamo con le medesime o simili difficoltà.

I disaccordi, i conflitti, i compromessi, si ritiene che tutti questi problemi siano propri del genere umano.

E anche il denaro, l'età avanzata, le malattie, la morte, le catastrofi naturali, le disgrazie, sono tutti eventi che coinvolgono praticamente l'umanità intera.

Nonostante tali eventi, tuttavia, alcuni riescono incredibilmente a evitare la demolizione o la paralisi della propria infelicità, mentre altri collassano, cadono nel'apatia o nell'esaurimento nervoso.

Quelli che riconoscono che i problemi appartengono alla natura umana, e che non misurano la felicità dall'assenza di problemi, sono gli esseri umani più intelligenti che si conoscano, e sono anche i più rari.


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giovedì 21 novembre 2013

Non identificarti con i tuoi errori!

"L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori."

Niels Bohr


Uno degli errori che possiamo fare più facilmente è confondere i nostri comportamenti con noi stessi.

Facciamo questo errore per poter concludere che, poiché abbiamo agito in un determinato modo, siamo catalogati come un certo tipo di persona.

Tutto sarà più chiaro se possiamo divenire consapevoli che gli errori si riferiscono a qualcosa che facciamo, che si riferisce a delle azioni, e per essere sinceri dovremmo usare verbi di azione piuttosto che descriverli con sostantivi che descrivono uno "stato".

Per esempio dire "Io ho fallito" (verbale) non significa nient'altro che riconoscere un errore e questo aiuta a non ripeterlo in futuro.

Vice versa, dire "Io sono un fallimento" (sostantivo) non descrive ciò che avete fatto, ma quello che pensate che l'errore abbia fatto di voi.

Questo non aiuta ad imparare, mero espediente di fatto per "cristallizzare" l'errore e renderlo permanente, questo si è verificato più di una volta durante vari esperimenti di psicologia clinica.

Quando vediamo cadere un bambino che sta imparando a camminare diciamo: "oh, è caduto!" oppure "è inciampato!", non diciamo "E' un ruzzolone vivente!"

Oltretutto non tutti i genitori ammettono che spesso i bambini quando imparano a parlare fanno errori, si impaperano, esitano, si interrompono, ripetono sillabe e parole.

E' normale per un genitore troppo ansioso o troppo preoccupato concludere: "è un balbuziente!"

Questa attitudine o giudizio dato non sulle azioni del bambino/a, ma su lui/lei stesso/a, lo/la influenzano negativamente e lui/lei inizierà a pensare di essere un balbuziente per davvero.

Ogni avanzamento nel parlare diventa così ingarbugliato e il balbettio ha la tendenza a diventare permanente.

Eminenti psicologi hanno dimostrato che questo principio è valido per ogni "cattiva abitudine", incluse quelle emotive.

Non identificarti con i tuoi errori, ma permetti a te stesso di farli e soprattutto di imparare da essi.

Per evitare la tendenza ad identificarti con i tuoi errori, cerca di mantenere una certa consapevolezza di te e un certo equilibrio.

Se riesci a fare questo, avrai conseguito un grande risultato nella strada che ti porta alla tua crescita personale.

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giovedì 14 novembre 2013

Scopri la tua missione!

"Ognuno ha la sua specifica vocazione o missione nella vita; ognuno deve svolgere un compito concreto che esige adempimento. In questo egli non può essere sostituito, né la sua vita può essere ripetuta, quindi, il compito di ognuno è unico come la specifica opportunità di attuarlo."

Dr. Viktor E(mil) Frankl


I vostri debiti, le responsabilità di famiglia e tutti gli altri problemi saranno risolti solo se vi permetterete di avere uno scopo nella vostra vita.

Se siete sempre stati una persona responsabile, se avete sempre pagato, se siete stati scrupolosi, non sarà necessario abbandonare improvvisamente queste abitudini per diventare un eremita e andare a vivere in una caverna o nel mezzo della foresta.

Potete scegliere di essere soddisfatti e responsabili; affrontando tutte queste sfide che avete scelto, a condizione che abbiate il desiderio di estirpare la paura dei cambiamenti e la paura di sbagliare, perché queste due cose rappresentano il più grande ostacolo se volete diventare una persona libera.

Se utilizzate scuse e argomenti vari per difendere la vostra situazione attuale, aggravata dalle decisioni che avete preso in passato, finirete senz'altro per realizzare un sistema di vita pieno di obbligazioni e privo di pace interiore.

A mio avviso, invece, non esiste niente di più importante che sentire di avere una propria missione e un corretto senso di scopo nella vostra vita.

Se volete una vita brillante e salutare, non potete ignorare questo aspetto.

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giovedì 7 novembre 2013

Sulla motivazione a lungo termine


E' difficile accettare una sconfitta, ma è peggio non aver mai provato ad avere successo."

Theodore Roosvelt


Ho sempre saputo intuitivamente quanto fosse importante percepire il proprio scopo nella vita, più che averlo semplicemente.

Tutti dicono che è importante avere uno scopo nella vita, ma pochi sono capaci di percepirlo nel proprio intimo.

Nessuno ti potrà mai spiegare come raggiungere questo stato mentale.

Soltanto Tu puoi conoscere qual'è la tua più alta motivazione.

Se qualcuno mi ponesse questa domanda: "Come potrei mantenere la mia motivazione personale?"

Io risponderei: In 3 modi: 

Primo: spostarla su di un piano più elevato possibile e non farla mai dipendere da altre cose o da altre persone.

Secondo: spostare il senso della tua motivazione sul lungo termine, mai sul breve.

Terzo: coltivare e cercare di mantenere la tua motivazione ogni giorno della tua vita.

Perché è così importante avere una motivazione a lungo termine?

Perché questo ti aiuta a mantenere il timone della tua vita e ti rende praticamente invulnerabile, qualunque cosa ti accada.

Per me la vita è come un enorme foglio bianco che ci è stato consegnato il primo giorno di scuola: il giorno in cui siamo nati.

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Spetta a noi riempirlo con scarabocchi privi di senso oppure con il più grande capolavoro mai concepito da essere umano.

Nessuno può giudicare quello che ci fai con quel foglio. Una cosa comunque è certa: le oppurtunità implicano responsabilità.

Un antico proverbio recita: chi semina vento raccoglie tempesta.


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giovedì 31 ottobre 2013

La conoscenza di sé è più importante di quanto pensi

"Non puoi coscere la tua vera mente fintanto che illudi te stesso"

Bodhidharma

Il Dottor Wayne Dyer in "The Sky Is The Limit" (Il Cielo è Il Limite), dice:

"Tu e chiunque altri su questo pianeta siete nati liberi, per coltivare il pieno potenziale creativo che è dentro di voi e per vivere in pace con la vostra coscienza.

Tuttavia è possibile reclamare il proprio diritto di nascita solo se si è fermamente determinati ad accettare tutti i rischi del vivere in società, derivanti dalla volontà di ignorare le pressioni che cercano di forzare le persone a cercare ricompense esterne.

La ricerca di ricompense o approvazioni esterne esclude la soddisfazione interiore che deriva dal fatto di essere determinati a fare ciò in cui si crede nonostante le inevitabili conseguenze esterne."

Personalmente trovo questo passo uno dei concetti più alti mai scritti sul tema del potenziale di auto-miglioramento personale.

Ho messo in pratica questi straordinari suggerimenti parecchie volte nella mia vita e devo confermare che queste cose sono veritiere e anche cruciali in qualsiasi percorso di crescita personale.

Solo un' osservazione: fate attenzione alla maniera in cui cercate di conoscere voi stessi!

Dovreste essere consapevoli che il modo e le conclusioni del vostro check-up sono anch'essi influenzati dalle vostre convinzioni precedenti!

Ecco perché un processo di auto-conoscenza non è mai un processo facile.

Dovete sentirvi pronti, convinti e ispirati per voler davvero iniziare un'analisi profonda di voi stessi.

"Chi sono Io?" "Che cosa voglio realizzare nella mia vita?" sono domande cruciali, che occorre siano trattate con una attenzione particolare.

In definitiva è molto importante conoscere se stessi, perché senza questo, credo che per voi sarà molto difficile costruire un metodo di apprendimento e miglioramento personali che abbia successo.

Siate sinceri con voi stessi! Questa è la chiave per l'auto-conoscenza.


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giovedì 24 ottobre 2013

Umiltà intellettuale come prezioso strumento

"Ci sono due modi di vivere la vita. Uno è pensare che niente è un miracolo. L'altro è pensare che ogni cosa è un miracolo."

Albert Einstein

Sono parzialmente d'accordo con la definizione di "Umiltà intellettuale" della Critical Thinking Community (Comunità del pensiero critico).

Sono d'accordo soltanto su questo: "..essa (l'umiltà intellettuale) implica la mancanza di pretenziosità, vanagloria o presunzione...." e su questo: "...essa non implica essere degli smidollati o dei sottomessi."

Non sono invece d'accordo sul concetto che l'umiltà intellettuale dovrebbe essere definita necessariamente come: "...avere la consapevolezza dei limiti delle proprie conoscenze, inclusa una sensibilità alle circostanze nelle quali il proprio naturale egocentrismo funziona probabilmente in modo ingannevole."

Sono spiacente ma devo contraddirli.

Io preferisco mettere in risalto il potenziale e la creatività di ciascun individuo piuttosto che la consapevolezza dei propri limiti.

Personalmente ho sempre cercato di guardare al quadro generale in modo positivo e ho sempre avuto ragione.

A mio avviso l'umiltà intellettuale è un segno di maturità e dimostra che si è a proprio agio con se stessi e che si rispettano i bisogni degli altri.

Nella ricerca della felicità, le persone umili rispettano le proprie abilità e apprezzano i loro raggiungimenti.

Non c'è nulla di sbagliato con l'individualismo che si basa sulle proprie capacità e la personale ricerca della felicità e del successo (non necessariamente materiale).

Alcuni preferiscono lavorare da soli. Altri preferiscono lavorare in gruppo.

La cosa più importante è rispettare sia le proprie capacità che quelle altrui, rimanendo al contempo consapevoli della natura umana, la quale non è perfetta.

Credo in fondo che la maggioranza di noi cerca solo di fare del proprio meglio nella propria vita.

Perché parlo di umiltà intellettuale e metodi di auto-apprendimento?

Perché sono convinto che l'umiltà intellettuale è una virtù, purtroppo non abbastanza (o per niente) considerata nelle società moderne.

Se stai costruendo e seguendo costantemente il tuo metodo di miglioramento personale e nello stesso tempo rimani intellettualmente umile, la tua consapevolezza crescerà e inoltre anche gli altri ti apprezzeranno.

L'umiltà intellettuale è essa stessa un valore e un prezioso strumento del tuo arsenale per il miglioramento personale.

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giovedì 17 ottobre 2013

Coltiva i tuoi hobby e trasformali in un nuovo lavoro

"Fare ciò che ami è il fondamento per avere abbondanza nella tua vita."

Wayne Dyer


Chi ha detto che un lavoro deve per forza essere noioso e ripetitivo mentre gli hobby servono solo per rilassarsi e distrarsi?

E' provato che le persone che hanno combinato i loro hobby con il loro lavoro hanno ottenuto risultati straordinari.

Infatti se hai degli hobby hai anche specifici interessi e passioni.

E' molto probabile che riuscirai ad ottenere notevoli successi coltivando i tuoi hobby, perchè ti piace farli, perciò ci metti più energia e più impegno.

Ciò che è un hobby per tutti gli altri, per te è un lavoro, o viceversa.

Perchè allora le persone devono essere pagate per fare cose non interessanti mentre quelli che sanno come farle meglio (perchè è il loro hobby) lo fanno gratis?

Trovo che combinare hobby e lavoro non sia soltanto una grande opportunità per migliorare la tua vita, ma anche persino una cosa etica!

Se fai il tuo lavoro con passione ed entusiasmo, allora diventi più produttivo, che tu sia un imprenditore o un impiegato.

Se sei più produttivo e più felice, sai cosa succede?

La società ne trarrà un vantaggio, perchè produci di più e soprattutto meglio.

L'ambiente ne beneficierà, la salute ne beneficierà, i tuoi colleghi ne beneficieranno, tutti ne beneficieranno!

So quello che dirai! Non è sempre facile combinare hobby e lavoro; si è spesso costretti a fare un lavoro anche se non ti piace.

Bene! Ma non sei costretto a farlo per sempre! Puoi sempre migliorare la tua posizione, la tua carriera, quando vuoi.

Inoltre, se non misuri soltanto il successo dalla quantità di danaro che riesci a produrre ma anche dalla qualità di vita che conduci mentre produci quel danaro, allora stai diventando una persona più saggia.

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giovedì 10 ottobre 2013

L'ispirazione è la chiave per il Tuo successo

"Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore."

Albert Einstein


Rifletti per un attimo su questo fatto: se ti senti particolarmente ispirato, riesci ad ottenere il meglio nelle tue attività, perché?

Che cos'è l'ispirazione? A mio parere l'ispirazione è una condizione particolare della nostra Coscienza che ci fa percepire che abbiamo preso la decisione giusta, che ci fa sentire bene, rilassati e in pace con noi stessi.

E' necessario un grande equilibrio psico-fisico per sentirci ispirati e per mettere questa ispirazione in pratica, ho detto equilibrio, non illuminazione!

Un altro componente decisivo per una buona ispirazione è il ricordo di un precedente successo in una situazione simile a quella che stai vivendo ora.

E' fondamentale essere consapevoli ed avere fiducia nelle proprie capacità, perciò essere consapevoli che stai dando il meglio di te stesso nel lavoro o negli studi.

Quando fai le cose in cui credi, le fai con grande passione ed entusiasmo: l'ispirazione arriverà automaticamente.

L'ispirazione è possibile quando stai soddisfacendo i tuoi bisogni più elevati,  primo fra tutti quello di realizzare Te stesso, e non solo i tuoi bisogni materiali e contingenti, senza aver bisogno dell'approvazione degli altri.

giovedì 3 ottobre 2013

Essere consapevoli della propria unicità

"La magia è credere in noi stessi. Se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa."

Johann Wolfgang von Goethe


Essere consapevoli significa essere consci della propria personalità e unicità.

La personalità è qualcosa di magnetico e di misterioso.

La personalità è qualcosa di unico che risiede nel profondo di voi stessi, è facile da riconoscere ma difficile da definire.

La personalità non è qualcosa che si può comprare o creare dal nulla, piuttosto è qualcosa che viene liberato dall'interno.

Questo Sé reale che risiede nell'intimo di ciascuna persona attrae, magnetizza, influenza e si staglia su gli altri in modo evidente.

Abbiamo la sensazione di essere in contatto con qualcosa di autentico e fondamentale.

D'altra parte a nessuno piace chi si atteggia in maniera artificiale, la maggior parte delle persone lo detestano.

Perché tutti sono attratti da un bambino?

Non certo per quello che può fare, per quello che sa o per quello che ha, ma semplicemente per ciò che è.

Ogni bambino ha quel "plus" di personalità e autenticità.

La consapevolezza che vi serve per costruire il vostro metodo di studio non è altro che la riscoperta della vostra personalità.

E' assolutamente necessario essere consapevoli della propria personalità, altrimenti il metodo non funziona.

Ed è proprio questo che fa funzionare il metodo: la vostra personalità.

Avete bisogno di esserne consapevole in qualsiasi modo.

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giovedì 26 settembre 2013

Autostima e metodo di apprendimento

"Fidati di te stesso. Ne sai più di quanto credi."

Benjamin Spock


La fiducia in te stesso ti serve per pensare che puoi fare una determinata cosa.

L'autostima ti serve per capire che comunque vadano le cose non è il tuo valore come essere umano ad essere messo in discussione.

Che cosa centra l'autostima con il metodo di apprendimento?

Un metodo è una successione di azioni, tecniche, approcci e relazioni.

Tutte queste cose hanno in comune una caratteristica: sono strettamente soggettive.

Nessuno può insegnarti un metodo che si è dimostrato valido per altri, ma che non è congeniale per te.

Devi scoprire qual'è il tuo metodo e l'unico modo di fare questo è di conoscere te stesso e la maniera in cui ti relazioni al resto del mondo.

C'è per esempio chi apprende meglio ascoltando, chi leggendo, chi scrivendo.

C'è chi apprende meglio al mattino, chi al pomeriggio, chi a tarda notte.

C'è chi apprende meglio da solo e chi invece apprende meglio in gruppo.

C'è chi apprende solamente nei peggiori momenti della propria vita, quando è chiamato/a a far fronte alle difficoltà più terribili.

Altri invece hanno una particolare predisposizione ad apprendere in ogni momento: questi sono i più fortunati perché per loro apprendere è sempre un gioco o una sfida ed è anche il loro modo naturale di soddisfare la loro eterna curiosità.

Niente può essere appreso se non è in relazione con qualcuno o qualcosa: e per fare questo è necessario avere autostima.

Se non hai rispetto per te stesso, sei perduto, non riesci a capire perché devi imparare qualcosa, non ti interessa in alcun modo imparare nulla.

Inoltre non sei in grado di gestire efficacemente le relazioni e perciò sarà molto difficile per te seguire qualunque metodo.

Naturalmente questa è la mia opinione; per cui sono l'unico responsabile di quanto affermo.

Non credo che le persone apprendano soltanto quando vi sono costretti, sia dai propri errori, sia da un sistema educativo di tipo coercitivo o da un sistema educativo poco sensibile ai bisogni e alle specificità di un singolo individuo.

Credo fermamente invece che apprendere sia un naturale bisogno di chiunque, lungo la propria vita.

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giovedì 19 settembre 2013

Credi abbastanza in te stesso?

“Dio aiuta quelli che aiutano se stessi"

Benjamin Franklin

Sono fermamente convinto che la fiducia in se stessi è qualcosa che ben valga la pena di coltivare per tutta la vita.

E' qualcosa di cruciale nel nostro sviluppo personale ed è molto importante migliorarla e proteggerla sempre da qualsiasi dubbio.

Ignora i tuoi insuccessi passati e vai avanti.

Quando un individuo, asociale e timido come una viola, riesce ad ipnotizzare se stesso ed inizia a credere o pensare fermamente di essere un coraggioso e sicuro oratore, il proprio modello di reazione cambia istantaneamente ed inizia ad agire spontaneamente come spontaneamente crede in se stesso.

La propria attenzione è completamente rivolta all'obiettivo positivo desiderato ed ogni pensiero o considerazione attinente agli insuccessi del passato è letteralmente bandito automaticamente dalla sua mente.

Ora il punto è che coloro che si sottopongono ad ipnosi non solo acquisiscono questo potere, ma ognuno di loro durante lo stato di veglia è in grado se lo vuole, di sostituire qualsiasi suggestione negativa con una positiva e di agire "come se".

E' possibile fare questo anche da soli con molto esercizio, disciplina e una grande consapevolezza di se stessi e del proprio potenziale.

La Psico-Cibernetica del Dottor Maxwell Maltz mi ha rivelato il segreto di questa disciplina e gli sono tuttora fortemente grato perché l' ho messa in pratica per diverse volte con successo, sia nella mia vita privata che professionale.

Sviluppa la fiducia in te stesso, coltivala! Questo è il miglior investimento che tu possa fare!

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giovedì 12 settembre 2013

Auto-apprendere comporta responsabilità

“Il talento senza la disciplina è come una piovra sui pattini a rotelle. Tanto movimento senza sapere mai se si va in avanti, all'indietro o di lato"

H. Jackson Brown jr.


Nell'ultimo post parlavo di metodi. Metodi di apprendimento e metodi di auto-miglioramento sono a mio avviso la stessa cosa.

Ho accennato anche a quali dovrebbero essere gli ingredienti di un metodo personale di apprendimento: l' auto-disciplina è il primo ingrediente.

Voglio dire che hai bisogno di un certo livello di auto-disciplina mentre sviluppi le Tue conoscenze.

Una prima ragione per usare auto-disciplina è la necessità di controllare ed eventualmente cambiare le opinioni negative che hai avuto in passato, specialmente quelle su te stesso.

Bertrand Russell diceva: "Le idee possono essere cambiate solo da altre idee, non dal desiderio di cambiarle".

Convenzioni standard esistono in quasi tutte le persone: l' opinione di essere in grado di far fronte alle proprie decisioni e responsabilità e di meritare la propria indipendenza.

L'opinione che esista qualcosa dentro di noi che non deve consentirci di crogiolarci nel non sentirci degni di qualcosa.

Una seconda ragione per usare auto-disciplina come ingrediente per costruire il tuo personale metodo di apprendimento è la responsabilità verso te stesso e i tuoi sforzi.

Per raggiungere i tuoi scopi potresti aver bisogno di cambiare alcune opinioni e comportamenti.

Il pensiero razionale deve essere accompagnato da un profondo sentimento e da un intenso desiderio.

Per realizzare questo genere di cose hai bisogno di auto-disciplina e di una grande attenzione.

Fatti un immagine di ciò che vorresti essere e di ciò che vorresti ottenere.

Devi essere fiducioso e immaginare che queste cose siano fattibili per far sorgere in te stesso un intenso ed elettrizzante desiderio di realizzarle.

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giovedì 5 settembre 2013

Hai un tuo metodo per apprendere?

"Il potenziale che è in te è unico in Natura e soltanto tu puoi sapere cosa farne, e nemmeno tu lo saprai davvero fino a quando non l'avrai provato e messo in pratica"

Dr. Ari Kiev

Caro amico, hai notato che utilizzo spesso la frase "Come migliorare" piuttosto che "Cosa ti serve per migliorare" ?

Ho dedicato questo Blog all'argomento del "Come migliorare" per una ragione precisa: dare consigli sui metodi.

Ci sono semplicemente troppi posti su Internet dove trovare informazioni su tutto, ma non ci sono abbastanza posti dove trovare suggerimenti su come costruire il tuo proprio metodo.

Quali metodi?  Sto parlando di metodi di auto-apprendimento e anche di metodi di miglioramento personale.

Io non ho formule magiche da proporti, ma ho l'esperienza, poiché ho imparato per la maggior parte della mia vita da autodidatta, sperimentando sempre, quindi so quello che ha funzionato e quello che no.

La cosa più importante che ho imparato è l'importanza di avere e padroneggiare un proprio metodo e di seguirlo regolarmente.

Innanzitutto un metodo di auto-apprendimento è un insieme di auto-disciplina, fiducia in se stessi, autostima, consapevolezza, umiltà intellettuale e conoscenza di sé.

Non riesco facilmente a separare i concetti di auto-apprendimento e di miglioramento personale, perché formano a mio avviso un tutto unico.

Forse non crederai a ciò sto per dirti, ma ti sono assolutamente sincero: Io non ho mai imparato qualcosa che non fosse funzionale al mio miglioramento personale.

Non ho fiducia nei metodi di apprendimento prefabbricati. Non mi sentivo a mio agio durante l'età scolare, specialmente quando ero costretto a seguire i metodi di apprendimento di altre persone e non il mio personale.

Ti serve conoscere te stesso, i tuoi obiettivi, il tuo stile, le tue preferenze, dopodichè hai bisogno di adattare continuamente le conoscenze che sei in grado di assorbire al tuo contesto personale.

Facendo questo è preferibile che tu mantenga la tua propria prospettiva e penso che sia preferibile avere anche un approccio critico.

Nei prossimi post, spiegherò meglio quali siano le mie convinzioni a proposito e fornirò maggiori dettagli su come sviluppare un proprio metodo.

Su MC2Elearning.com trovi tra l'altro una pagina che tratta proprio di questo argomento:

http://www.mc2elearning.com/metodo-studio.html


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giovedì 29 agosto 2013

Non permettere agli altri di rubare il tuo tempo!

“Il Tempo è l'elemento più prezioso della umana esistenza. La persona di successo sa come investire energia e come trarre successo dal proprio Tempo"

Denis Waitley


Il Tempo passa molto velocemente, il Tempo è prezioso, il Tempo è danaro, quante volte l' hai sentito ripetere in vita tua? 

Vuoi sapere qual'è la mia più grande preoccupazione?

La Salute? No!

La mia più grande preoccupazione è di non permettere agli altri di rubare il mio prezioso Tempo!

Cerca di non fraintendermi!

Non sto dicendo che non dobbiamo mantenere e sviluppare buone relazioni con famiglia e amici.

Sto parlando di una ricorrente abitudine che ho notato in molte, molte persone: assecondare eccessivamente gli altri, conformarsi, obbedire ciecamente.

Molte persone (e anche molte organizzazioni / istituzioni) ti stanno letteralmente succhiando le tue energie di volta in volta.

Io ho sempre lottato in vita mia con la burocrazia per esempio, i peggiori ladri di Tempo del mondo!

Inoltre ho sempre lottato contro le persone arroganti e impazienti (non ho mai fatto distinzione tra clienti e fornitori, anzi trattavo peggio i clienti che di solito sono i più arroganti!)

Perché lasciarli comportare in questo modo?

Quella che segue è una citazione di una delle più grandi menti che l'Umanità abbia mai avuto e che spiega definitivamente quello che voglio dire qui.

"Gli uomini non permettono ad alcuno di occupare i loro poderi e, se nasce una minima controversia sui confini, mettono mano alle pietre e alle armi;

tuttavia sopportano che altri si intromettano nella loro vita, anzi vi introducono essi stessi quelli che ne diventeranno i padroni. 

E mentre non si trova nessuno disposto a spartire il proprio denaro, a quanti ciascuno distribuisce la propria vita!

Sono tirchi nell'amministrare il patrimonio, ma prodighi nel gettar via il proprio Tempo, la sola cosa per cui l'essere avari farebbe onore"

Lucio Anneo Seneca - tratto da: Lettere a Lucilio.


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giovedì 22 agosto 2013

Prenditi cura del tuo Pianeta

“A che ti serve una bellissima casa quando non hai un Pianeta vivibile dove metterla?”

Henry David Thoreau


Ho sempre saputo che la conoscenza non rende necessariamente saggi gli uomini.

Io credo fermamente che uno dei compiti di ogni intellettuale è di rendere consapevoli gli altri del delicato equilibrio tra l'Uomo e la Natura.

Non è mia intenzione qui ripetere cose che sono oramai ovvie, dato il crescente degrado ambientale, e non ho interesse ad enfatizzare i messaggi allarmisti.

Ciò che mi interessa è sottolineare la relazione tra il miglioramento di se stessi ed il rispetto dell' ambiente naturale in cui viviamo.

Penso inoltre che di ambiente e di energia si parli molto, ma che ciascuno di noi faccia ancora troppo poco in concreto nella vita di tutti i giorni.

Non credo nemmeno che si debba ritornare indietro nel tempo, cioè essere contro lo sviluppo economico e tecnologico.

Ho sempre sostenuto lo sviluppo delle idee, della scienza, della tecnologia e della libertà economica.

Tuttavia credo che senza un approccio olistico, un approccio che tenga in considerazione sia l'economia che l'ambiente, l'umanità non andrà semplicemente da nessuna parte.

giovedì 15 agosto 2013

Sii persistente, non ripetitivo

“Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente. L’eccellenza, quindi, non è un’azione, ma un’abitudine”

Aristotele


Molti fraintendono il significato del termine "persistenza" e tendono a confonderlo con "ripetizione" o "ripetitività".

Altri considerano le attività ripetitive come un fattore demotivante, specialmente quando si riferiscono al mondo del lavoro e ai mansionari.

Non sono sicuro che le attività ripetitive debbano necessariamente essere considerate come una maledizione; in molte mansioni e compiti esse sono pur necessarie.

I nostri nonni sapevano che il lavoro manuale e ripetitivo era qualcosa di mistico e onorevole.

Tra parentesi molte religioni dicono che "il Lavoro nobilita l' Uomo" e persino lo santificano.

Tuttavia vorrei far notare che ciò non ha niente a che fare con la tecnologia, con i moderni stili di vita o con la produttività.

Ho avuto un collega / aiutante per molto tempo, per circa 25 anni, nella mia precedente attività, una piccola società di acquisizione ed elaborazione dati.

La nostra piccola azienda godeva di una discreta reputazione ed era apprezzata dai clienti.

Io ero il solo responsabile di ultima istanza, mentre lui era in verità un associato ma senza responsabilità finale a livello aziendale (Io preferivo comunque chiamarlo "collega").

Per esempio il mio collega preferiva dedicarsi alle attività ripetitive piuttosto che dover modificare le abitudini e cambiare spesso il modo di fare il proprio lavoro.

Io preferivo, al contrario, studiare continuamente come cambiare e migliorare il modo di fare le cose all'interno dell' organizzazione, per aumentare l' efficienza, la qualità e la produttività dei nostri servizi.

Cosa imparai da quella esperienza? Che entrambi avevamo ragione!

La semplice e sterile ripetizione delle stesse operazioni non è abbastanza per migliorare e per avere successo in un ambiente moderno e competitivo.

Ma se ripetizione, diligenza e puntualità sono abbinate alla creatività e ad un forte desiderio di giungere al successo e di eccellere, allora, questa io la chiamo Persistenza.


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giovedì 8 agosto 2013

Evita di porti false limitazioni quando ti proponi per un lavoro

“Non vengo giudicato dal numero di volte in cui fallisco, ma dal numero di volte in cui ho successo. E il numero di volte in cui ho successo è direttamente proporzionale a quello delle volte in cui io fallisco eppure continuo a provare.”

Tom Hopkins


"Sono troppo giovane", "Sono troppo anziano", "Sono una donna", "Non ho diplomi", "Non ho esperienza di lavoro", e così via.

Tutte queste affermazioni risuonano come un giudizio finale. 

Molta gente ripete spesso queste frasi quando è in cerca di un lavoro.

Questo è particolarmente vero quando sei stato appena licenziato/a e sei nei guai anche dal punto di vista sentimentale!

Ti senti depresso/a e insicuro/a, so cosa significa. Tuttavia deve solo esserne consapevole, prendine atto, dopodiché cerca di reagire al più presto possibile!

Purtroppo sono cose che accadono nella vita, allora che vuoi fare?

Mi sono accorto che quello che molti fanno (me compreso a suo tempo) è di cercare inconsciamente ad ogni costo di confermare questi pensieri negativi, trasformandoli in realtà: il problema è che non ce ne rendiamo conto!

Queste affermazioni negative si riferiscono a situazioni che da un punto di vista realistico non è possibile cambiare a meno che non si abbia a disposizione una bacchetta magica!

Sto parlando di false limitazioni che ci auto imponiamo. Perché sono false?

Perché non c'è nessuna ragione di considerarle come un handicap, al contrario tu hai in realtà sempre e comunque il potere di trasformare questi "fatti", nelle tue più formidabili armi segrete!

Il limite è solo un pretesto per enfatizzare un aspetto della tua situazione.

Dipende da te trasformare questi negativi e paralizzanti pensieri in positivo. Puoi, se vuoi!


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giovedì 1 agosto 2013

L' importanza di una prospettiva indipendente

"Non permettere che l’opinione di qualcuno diventi la tua realtà."

Les Brown


Forse quando eri piccolo qualcuno continuava a ripeterti che non valevi niente.

Ogni giorno diventava sempre peggio. Sei un incapace! Non sei abbastanza bravo! Non avrai mai successo! E così via.

Solo pochi bambini purtroppo vengono incoraggiati. La maggior parte di loro vengono messi in dubbio.

Quando eri un bambino probabilmente davi grande importanza a quello che gli altri dicevano di te.

Beh, per il resto della tua vita, tu sei la sola persona che ha il potere di ritenere responsabili queste persone.

Tanto più accusi queste persone, tanto più confermi le loro opinioni su di te.

Caro amico, purtroppo anche io, come molte altre persone che conosco bene, non sono stato incoraggiato da piccolo.

Quello che ho imparato a mie spese, sperimentandolo una volta di più su me stesso, è che ognuno di noi ha in realtà il potere di cambiare queste opinioni negative.

Occorre accettarle, non combatterle. E' necessario estraniarsi da esse.

Soltanto in questo modo queste opinioni non avranno più alcun potere su di noi.

Si tratta di sostituire un pensiero ipnotico negativo con un altro positivo.

Quando riuscirai a centrare questo obiettivo, allora sarai in grado di liberare te stesso dalle catene che ti hanno reso schiavo.

Il potere dei tuoi pensieri e delle tue convinzioni è assolutamente importante.

Circa diciotto anni fa lessi un libro di uno specialista tedesco in ipnosi: "L' energia dei tuoi pensieri", il suo nome è Erhard F. Freitag.

Devo ringraziare molto questa persona, e anche il Dr. J. Murphy, perché le cose che essi affermano sono vere ed io me ne sento testimone.

Grazie al pensiero positivo fui in grado di superare una lunga serie di conflitti e insicurezze che mi portavo dietro di me da lungo tempo.

Nel libro del Dr. Freitag una frase mi colpii in maniera particolare:

"Una opinione non diventa verità solo perché un milione di persone la rappresenta."

Porterò questa frase con me per sempre.


Pensa con la tua testa, e certamente non ti pentirai mai di questo.


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giovedì 25 luglio 2013

Cerca di fare le cose un po' per volta

Gli uomini non sono disturbati da ciò che accade ma dalla loro opnione su ciò che accade.

Epitteto


Spesso la causa della confusione e del conseguente senso di nervosismo che sperimentano molti è l'assurda abitudine di voler fare troppe cose in una volta.

Per esempio molti studiano e guardano la tv nello stesso tempo.

L' uomo d'affari invece di concentrarsi sul contenuto della lettera che sta dettando pensa contemporaneamente a tutte le cose che dovrebbe fare quel giorno o durante la settimana.

Questa abitudine é particolarmente insidiosa poiché raramente ne siamo consapevoli.

Quando ci sentiamo ansiosi, nervosi o preoccupati dall'enorme carico di lavoro che dobbiamo affrontare, sappiamo che c'è qualcosa di sbagliato.

Questo senso di nervosismo non è causato dal lavoro ma dalla nostra attitudine mentale.

"Dovrei essere in grado di finire tutto ora"

Diventiamo inquieti perché cerchiamo di fare l'impossibile e questo provoca inevitabilmente frustrazione e senso di impotenza.

La verità è questa: noi possiamo fare bene solo una cosa alla volta.

Solo se capiamo e ci convinciamo di questa semplice ed ovvia verità saremo capaci di smettere mentalmente di voler ad ogni costo anticipare le cose di cui ci occuperemo più tardi.

Inoltre saremo capaci di dirigere meglio la nostra attenzione e la nostra capacità di concentrazione su ciò che stiamo facendo ora.


Agendo  in questo modo ci sentiremo molto più rilassati e liberi da ogni sensazione di ansia e dal pensiero ossessivo del tempo che passa, capaci quindi di concentrarci e di pensare alla migliore soluzione.


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giovedì 18 luglio 2013

Cosa realmente significa migliorare le proprie conoscenze

"Nel mondo non ci sono mai state due opinioni uguali. Non più di quanto ci siano mai stati due capelli o due grani identici: la qualità più universale è la diversità."

Michel Eyquem de Montaigne


E' molto difficile definire il reale significato del termine "Conoscenze".

Ho notato che in molti campi delle attività umane incluso quello del lavoro, delle attività sociali e della formazione, si fa un uso eccessivo delle definizioni.

Specialmente su Internet trovo che ci siano troppe definizioni.

Siamo d'accordo sul fatto che le definizioni ci sono utili per capire il significato di una moltitudine di termini, concetti e oggetti, ma quali sono gli effetti collaterali?

La frammentazione del sapere. Cerco di spiegarmi meglio. Le culture occidentali sono letteralmente ossessionate dal bisogno di spiegare qualsiasi cosa a chiunque.

Troppe informazioni, troppi termini, troppe opinioni.

Ma se ognuno di noi è unico a questo mondo, questo spiega perchè ci sono miliardi di interpretazioni di ogni cosa o fatto.

Alcuni anni fa, quando ero agli inizi della mia attuale attività di autore di contenuti web, anch'io mi sentivo sopraffatto dalle troppe informazioni assorbite in breve tempo, ancora una volta.

Non era certamente la prima volta che mi sentivo soppraffatto dalle troppe informazioni.

Parecchie volte nella mia vita ho disperso ai quattro venti la mia energia e le mie capacità di assimilazione, in altre parole ho sempre avuto problemi di concentrazione.

Ciò che ho imparato a mie spese alcuni anni fa, fu la capacità di filtrare e integrare le informazioni allo stesso tempo.

Io penso che le persone non abbiano bisogno di più informazioni, ma di meno frammentazione e più rilevanza.

Per rilevanza intendo il bisogno di inquadrare le nuove informazioni acquisite nel contesto specifico delle esperienze e del vissuto di ciascun individuo e anche il bisogno di coerenza.

A mio parere questa è la vera differenza tra informazioni e conoscenze.


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giovedì 11 luglio 2013

Prenditi il tempo di riflettere

"Il tempo è denaro, ma il denaro non compra il tempo"

James Taylor


Vai di fretta ogni giorno? Anche io lo facevo, un tempo.

Nella mia vita ho imparato gradualmente una cosa molto importante: la fretta è il nostro peggior nemico.

Più andiamo di fretta nel compiere le nostre routine quotidiane, più perdiamo la nostra naturale capacità di riflettere.

Abbiamo tempo per il capo, abbiamo tempo per i nostri clienti, abbiamo tempo per i nostri amici, abbiamo tempo per chiunque altro (per i nostri familiari pure, certamente!), ma non abbiamo tempo per noi stessi, perché?

Prenditi il tuo tempo, prenditi il tempo di riflettere su ciò che stai facendo ora, sulla qualità della tua vita, sui tuoi obiettivi, sulla tua salute, sul tuo futuro!

Non avere paura di affrontare queste cose ora, perché a lungo andare non potrai evitarle.

Io penso che ne vale la pena di pensare a queste cose regolarmente se ti è possibile.

Ecco il tuo pensiero conduttore per questo fine settimana: osserva bene quali convincimenti e quali vecchi schemi dentro la tua testa ti impediscono di realizzare finalmente te stesso/a e i tuoi veri desideri.

Cerca di startene da solo/a e di sbarazzarti di tutti gli altri, per questo fine settimana.

Sarà solo per te. Fai una passeggiata, possibilmente in un parco o in un ambiente naturale con tanti alberi e piante.

Fai un respiro profondo, e poi prenditi il tempo di riflettere.


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giovedì 4 luglio 2013

Sii creativo nello scrivere il tuo curriculum vitae (parte seconda)

"Non considerare mai la possibilità del fallimento; fintantochè persisterai, raggiungerai il successo."

Brian Tracy


Ora sei pronto per buttare giù la bozza del tuo curriculum.

Al fine di aumentare le probabilità di successo, hai bisogno di conoscere alcuni principi.

E' ovvio che devi personalizzare il tuo "biglietto da visita", ma cerca di mantenere lo stile sul classico e, ancora più importante, sii molto chiaro.

Non c'è la regola perfetta. Ciascuno di noi è un caso a sè stante, con le proprie esperienze e capacità.

La cosa più importante è essere comprensibili, chiari e diretti.

Non c'è una regola d'oro, la chiarezza stessa risponde alla logica.

Mettiti nella scarpe dell'esaminatore.

Lui (o Lei) deve leggere un centinaio di curriculum al giorno.

L'esaminatore si augura dopo una prima rapida lettura di raccogliere abbastanza elementi per valutare la tua candidatura.

Se Lui o Lei è costretto(a) a decifrare il tuo curriculum, probabilmente scarterà la tua lettera senza troppi scrupoli.

Regole di base:

Cinque punti sono essenziali per l'"impatto" della tua presentazione:

1. Chiarezza

2. Attirare l'attenzione

3. Mantenere vivo l'interesse

4. Adattare i tuoi obiettivi all'interlocutore

5. Scegliere dettagli rinforzanti

Seconda raccomandazione: Sii (non soltanto tenta di apparire) fiducioso in te stesso!

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venerdì 28 giugno 2013

Sii creativo nello scrivere il tuo curriculum vitae (parte prima)

"La creatività è senza dubbio la risorsa umana più importante. Senza creatività non ci sarebbe progresso e ripeteremmo per sempre gli stessi schemi"

Edward de Bono


Prima di riempire disperatamente quel foglio ancora vuoto, devi sapere:

- che cosa vuoi vendere (una formazione, un'esperienza, la tua personalità)

- che interesse porti (giovane diplomato da formare, conoscenze nel settore di attività di riferimento, una disponibilità totale)

- quale bisogno o necessità specifiche puoi soddisfare (l'esperienza e le abilità che proponi)


Se non hai finora mai preparato un curriculum o se lo hai fatto ma molto tempo fa, ti senti perso, scoraggiato.

Hai la profonda impressione che non hai mai combinato niente di buono o che quello che hai fatto o studiato non interessi a te nè quanto meno all'azienda alla quale ti stai proponendo.

Principiante o con all'attivo già qualche esperienza, impara a trarre vantaggio da qualunque esperienza.

Questa è la prova

- di una certa apertura mentale;

- di un interesse che porti verso quel lavoro;

- di uno spirito di adattamento;

- di un reale incentivo ad apprendere;

- di una certa capacità di saper attendere e riflettere man mano che progredisci;

Prima raccomandazione: non mentire mai, perché questo semplicemente non paga.


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giovedì 20 giugno 2013

Agisci e lascia che le cose accadano

"L’immaginazione è più importante della conoscenza"

Albert Einstein

Caro amico,

Non ti nascondo che è molto difficile prendere decisioni nella nostra vita, soprattutto su questioni delicate e di particolare importanza.

Molti di noi indugiano troppo prima di decidere, altri sono in difficoltà e disperano perchè temono le conseguenze negative delle loro scelte e quelle dovute al loro ritardo.

Dalla mia esperienza personale ti raccomando di agire al più presto, se senti che stai agendo per il tuo bene e allo stesso tempo per quello degli altri.

Non dobbiamo avere paura di sbagliare, poichè la vita è un continuo susseguirsi di errori, grazie ai quali abbiamo la possibilità di imparare e di migliorarci.

Non credere nel mito dell'infallibilità e nell'uomo o nella donna perfetti! Semplicemente essi non esistono!

Tutti i più grandi geni vissuti sulla Terra, se studi le loro vite, hanno commesso errori.

L'insegnante della scuola secondaria considerava Albert Einstein un pessimo studente.

Thomas Edison inventò infine la lampadina elettrica dopo 1000 tentativi e soltanto allora egli disse che aveva scoperto 999 modi di come si deve fare per non riuscire ad inventarla!

Se ti sei scontrato per tutto il giorno con un problema senza apparentemente aver raggiunto alcun progresso, cerca di allontanarlo dalla tua mente e di rinviare ogni decisione fino a quando non hai l'occasione di dormirci sopra.

Ricorda che il meccanismo creativo che è in te lavora meglio quando il tuo ego cosciente interviene in misura minore.

Durante il sonno il meccanismo creativo, il quale è stato attivato durante la veglia, ha l'opportunità di lavorare senza interferenze da parte dell'ego, cioè la mente razionale.

E' un fatto ben risaputo che molte scoperte e nuove idee hanno avuto origine proprio durante il sonno di grandi scienzati e scrittori.

Allora agisci ora! Sii fiducioso, e lascia semplicemente che le cose accadano!


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giovedì 13 giugno 2013

Non permettere agli altri di influenzare i tuoi pensieri

"Non ascoltare gli amici quando l'amico dentro di te ti dice: 'Fà questo!'"

Mohandas Gandhi



Tu sei unico in questo mondo; c'è qualcosa di speciale dentro di te, anche se non ne sei consapevole.

Io sono fermamente convinto che sia necessario e consigliabile pensare in maniera indipendente per ciascuno di noi nella carriera come nella vita.

Vale veramente la pena di coltivare questa unicità dentro noi stessi.

Pensare in modo indipendente ti aiuta a divenire maggiormente critico di ciò che vedi e senti tutto attorno a te.

Questo non significa che devi vivere come un eremita! (Io forse lo faccio qualche volta!)

Noi abbiamo bisogno di sentirci connessi agli altri e di scambiare idee con gli altri, questo è certo.

Io affermo soltanto che dovremmo cercare di mantenere la nostra unicità mentre interagiamo con il resto del mondo.

Ho osservato che le persone che si basano sulle opinioni di qualcun altro si sentono spesso insicure e tendono a cercare l'approvazione degli altri.

Per dirti la verità, hai bisogno di costruire e di migliorare la tua auto-stima continuamente se vuoi pensare come uno che apprende in modo indipendente.

Perchè ti dico questo? Perchè molti vorrebbero convincerti che la loro opinione è migliore della tua.

Ciò non accadrà domani o fra una settimana.

Diventare più indipendente richiede molto tempo e anche un certo livello di maturità.

Un altro punto da considerare è che il pensare in modo indipendente richiede responsabilità.

Qualche volta pensare in modo indipendente potrebbe procurarti qualche rischio, quindi devi essere pronto ad affrontarli.

Pensare in modo indipendente ti dà anche un certo potere e credibilità.

Il pensare in modo indipendente può definitivamente favorire la capacità di apprendere in modo indipendente e la tua crescita personale senza alcun effetto collaterale.


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