giovedì 25 dicembre 2014

Diventa chi hai sempre sognato di essere!

"Noi siamo il risultato dei nostri pensieri. La mente è tutto. Noi diventiamo quello che pensiamo."

(Gautama Siddharta, fondatore del Buddismo, 563-483 A.C.)


Abbiamo troppo spesso messo da parte i nostri sogni. Siamo troppo impegnati ogni giorno.

La vita ci scorre accanto e non ci rendiamo conto che quando eravamo dei bambini noi tutti avevamo un sogno.

Sapevamo esattamente cosa avremmo voluto fare nella nostra vita, ma lo abbiamo dimenticato.

Siamo troppo concentrati a gratificare gli altri, meritare il nostro posto, essere accettati dalla società, o semplicemente cercare l'approvazione altrui.

Anche se abbiamo già molti soldi, pensiamo solo ad accumularne di più. Quel bambino che eri era invece più saggio di te!

A lui non interessava il denaro, non interessava il potere, forse aveva qualche ambizione, ma lui (o lei) sapeva che l'unico modo di realizzare i propri sogni era quello di desiderarli fortemente e di realizzarli in concreto.

Ascolta quel bambino che era in te! Se saprai come assecondare i suoi bisogni, quello che hai sempre sognato lo diventerai!

Non puoi sbagliarti, questo è sicuro!




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giovedì 18 dicembre 2014

L'arte di sperimentare

"Niente ha il potere di allargare tanto la mente quanto l'investigazione sistematica dei fatti osservabili."

Marco Aurelio


Perché sperimentare? Poiché questo è di gran lunga il modo migliore per imparare qualcosa.

Sperimentare è stata ed è tuttora la mia attività preferita.

Nella mia vita ho sperimentato nei seguenti settori:

-  Linguaggi di programmazione per computer e database
-  Protocolli di telecomunicazione e protocolli Internet
-  Tecniche di gestione aziendale
-  Metodi di formazione a distanza (e-Learning)
-  Tecniche di miglioramento personale
-  Concetto di sé e psicologia della autostima
-  Studio delle Relazioni Umane
-  Elettronica Digitale
-  Trading on line
-  Web Marketing
-  Filosofie orientali
-  Ecologia, sostenibilità, energie alternative
-  Modi alternativi di vivere (eco-villaggi, comunità auto-sufficienti)

Trovo che il modo più efficiente di migliorare le nostre conoscenze è la combinazione di istruzione formale (o non formale) con le reali esperienze, ma questo funziona soltanto per gli argomenti ai quali siamo veramente interessati.

Se non sei preoccupato per l'argomento avrai dei problemi a ricordare le nuove informazioni; è necessario essere attivi nel processo di apprendimento.

Uno che auto-apprende ha bisogno di parlare delle proprie idee con qualcun altro, un autodidatta di solito preferisce risolvere i problemi sperimentando in prima persona, piuttosto che seguire le istruzioni preparate da altri.

Uno che auto-apprende deve acquisire esperienza dal verificare ciò che accade realmente nei suoi esperimenti.

Quando ero alle elementari, sono stato costretto (come chiunque) ad imparare le poesie a memoria, quanto lo odiavo! Non ho mai considerato questa come un' attività creativa!

Inoltre, sono sempre stato in disaccordo con coloro che affermano che più si è in grado di memorizzare più si è intelligenti!

Abbiamo inventato i computer proprio per fare quello! (mi riferisco al fatto di memorizzare le informazioni).

Noi non siamo stupidi. Credo che più siamo in grado di risolvere problemi concreti sapendo dove trovare le informazioni quando necessario, più utilizziamo in modo efficiente i nostri cervelli!

Purtroppo questa idea non è comune nell'ambito della cosiddetta 'educazione formale' del mio paese (e anche di altri..)

Questo è uno dei motivi per cui sono stato costretto a diventare un autodidatta, che è qualcuno che apprende in modo indipendente!




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giovedì 11 dicembre 2014

Non seguire la massa

"Spesso si riesce a vedere un'opportunità solo dopo che è stata colta da qualcun altro."

Edward de Bono


E' importante far notare che il nostro bisogno di conformarci è fortemente radicato in noi fin dalle origini.

Per fortuna nella storia dell'umanità sono esistiti alcuni individui come Albert Einstein, Galileo Galilei, Leonardo da Vinci, Thomas Edison e molti altri che non pensavano come la massa.

Molti di noi credono che quegli individui speciali fossero dei geni, non gente comune, e questo è vero.

Non sto dicendo che tutti dovrebbero diventare necessariamente dei geni, ma è importante, a mio parere, studiare la biografia di queste grandi menti.

Voglio dire che noi tutti siamo in grado di guardare al modo in cui queste persone straordinarie pensavano e agivano, e provare quindi ad inserire alcune nuove idee nel nostro contesto individuale.

Personalmente l'ho fatto molte volte nella mia vita e ogni volta ho imparato qualcosa che poi ho messo in pratica con grandi risultati.

Ho notato che quei geni ed inventori avevano una caratteristica particolare in comune: non solo loro se ne stavano fuori dalla folla, ma si sentivano anche esenti dalle critiche dei loro contemporanei.

Questa particolare caratteristica mi ha sempre affascinato.

Sono d'accordo che non è così facile agire da anticonformista, ma sono anche convinto che se credi in qualcosa che senti essere profondamente giusta e allo stesso tempo non urta in alcun modo i diritti degli altri, la dovresti proprio fare!



(L'immagine del gabbiano è un riferimento esplicito al libro 'Il Gabbiano Jonathan Livingstone' di Richard Bach)

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giovedì 4 dicembre 2014

Ami il tuo lavoro?

"Impara a pensare positivo. Qualsiasi cosa dici può trasformarsi in un’affermazione. Troppo spesso formuliamo frasi negative. Esse non fanno altro che creare ciò che non vuoi. Dire: “Detesto il mio lavoro” non ti porterà da nessuna parte. Invece, dichiarare: “Adesso accetto un meraviglioso nuovo lavoro” apre i canali della tua consapevolezza affinché questa affermazione diventi realtà.."

Louise Hay


Se il tuo lavoro ti appassiona e ti rende felice, probabilmente quello che sto per dire non riguarda te.

Non vorrei infastidire nessuno, ma ho sempre pensato al fatto seguente:

Se ti senti ansioso o persino frustrato e se hai dei problemi ad interagire con i colleghi e con il tuo entourage, probabilmente il tuo attuale lavoro non è quello giusto.

Hai mai pensato che qualcun altro potrebbe fare al tuo posto quel tanto scomodo e odiato lavoro allegramente?

Voglio dire che qualcun altro più adattabile e con meno ambizioni di te sta perdendo la sua occasione, mentre tu stai occupando quel ruolo.

Non sto dicendo che sei nel torto, ma solo che potresti migliorare la tua situazione lavorativa in qualsiasi momento, se davvero lo volessi.

Molti nel mondo del lavoro stanno vivendo una opprimente, crescente situazione di stress, con poco o senza tempo per la famiglia, le relazioni importanti o altri valori personali.

Forse quello che ti serve è un maggior senso di realizzazione e di crescita spirituale in ciò che stai facendo.

Forse stai cercando senso della comunità e significato nel tuo lavoro.

Quindi stai esaminando diverse opzioni e opportunità tenendo presente la tua formazione, i tuoi obiettivi e potenzialità e le tue esperienze di lavoro passate.

Sono fermamente convinto che ognuno di noi ha il diritto nel lungo termine ad avvicinarsi alla professione ideale e da sempre sognata.

Se fai il lavoro giusto, tu sei più felice e le altre persone  pure! Funziona meglio sia per te che per gli altri.

E' in definitiva una situazione vantaggiosa per tutti.




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giovedì 27 novembre 2014

Costruisci il tuo diario personale

"Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre."

Mahatma Gandhi


Se vuoi migliorare te stesso è necessario capire chi sei e quali sono i tuoi obiettivi più profondi.

Per fare ciò devi prima riassumere gli eventi più importanti della tua vita.

Lo so: spesso è molto difficile e spiacevole affrontare il proprio passato.

Tuttavia, se riesci a fare questo, potrai beneficiare di questa esperienza e definire i tuoi obiettivi di lungo termine diventerà molto più facile.

Quando frequentavo il Master (MBA) in Svizzera, avevo 32 anni e in quel tempo dovetti anche affrontare una delle perdite emotive più importanti della mia vita.

Proprio durante quell'importante punto di svolta della mia vita, fui in grado di conoscere me stesso in profondità e di rispondere alle mie più cruciali domande personali.

Presi un pezzo di carta e vi scrissi sopra queste tre colonne: Età / Fase, Eventi importanti e Stato d'animo.

Poi, riga per riga, iniziai a scrivere per istinto tutte le mie esperienze precedenti a partire dai 18 anni circa fino all'età di 32.

Questo fu l'evento principale della mia vita! Ne fui letteralmente illuminato!

Alla fine, tutto divenne più chiaro nella mia mente: chi ero, che cosa era più importante per me in quel momento, quali erano le mie priorità, e così via ...

E' molto più frequente realizzare questa presa di coscienza durante le fasi più critiche, piuttosto che durante il normale svolgimento della vita.

Un diario personale può essere utile per valutare noi stessi nel momento presente ed essere più fiduciosi e consapevoli nelle transizioni attuali e future.

Non possiamo cambiare il nostro passato. Tuttavia, abbiamo il potere di scegliere il modo in cui esso influenza e ispira il nostro futuro.




Nota di traduzione

In realtà la traduzione letterale del vocabolo inglese 'Lifeline' è 'ancora di salvataggio' ma in alcuni contesti viene utilizzato anche con il significato di 'linea della vita' (per esempio in chiromanzìa). Ho scelto 'Diario personale' (inteso come diario a lungo termine) anche se non è la traduzione più appropriata, ma è quella più coerente con il significato dell'intero articolo. Accetto consigli da persone bilingue italiano-inglese per eventuale modifica del titolo di questo post oppure del post corrispondente in lingua inglese. Grazie!

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giovedì 20 novembre 2014

Conosci te stesso!

"Niente al mondo può sostituire la tenacia. Il talento non può farlo: non c'è niente di più comune di uomini pieni di talento ma privi di successo. Il genio non può farlo: il genio incompreso è quasi proverbiale. L'istruzione non può farlo: il mondo è pieno di derelitti istruiti. La tenacia e la determinazione invece sono onnipotenti."

Calvin Coolidge, 30esimo Presidente degli Stati Uniti d'America, 1872-1933


Conosci te stesso!

Il più grande ideale al quale si può ambire è certamente il miglioramento di sè stessi.

Non abbiamo altro scopo nella vita che diventare ciò che potenzialmente siamo.

Noi siamo troppo spesso un agglomerato di influenze esterne, un edificio dipinto dall'esterno con le tinte e colori più attraenti, ma non sappiamo che cosa c'è all' interno.

Senza la conoscenza di noi stessi, non potremo mai raggiungere  stabili e duraturi obiettivi.

Tuttavia, fa attenzione! Quando inizi un processo di auto-miglioramento o semplicemente tenti di modificare le tue abitudini, un conflitto appare nella tua mente.

Questo perché la tua mente cercherà in tutti i modi di sfuggire sia al controllo che allo sforzo richiesto dalle tecniche alle quali non sei abituato.

Questo è il motivo per cui molti falliscono o trovano facilmente la scusa che non hanno il tempo in quantità sufficiente per studiare o per migliorare se stessi!

E' necessario perciò essere a conoscenza che la prima sfida che ci attende e che dobbiamo superare è la nostra stessa mente e le nostre abitudini.


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giovedì 13 novembre 2014

Agisci ora!

"Gli uomini si dividono in tre categorie: quelli che sono mobili, quelli che sono immobili, e quelli che si muovono."

Benjamin Franklin


Lo so: prendere decisioni non è un compito facile! Tuttavia, dipende da te iniziare a migliorare le tue conoscenze e la tua posizione professionale.

Prima di ogni cosa hai bisogno di motivazione e di tempo libero.

Se non sei sicuro dei tuoi obiettivi, allora hai bisogno di un piano.

Hai abbastanza soldi? Se hai soldi, puoi iscriverti a un corso di gestione del tempo sia on line che nella tua regione.

In seguito avrai bisogno di chiarire il tuo obiettivo principale: è per fare più soldi, per raggiungere una migliore posizione di lavoro, per migliorare la sicurezza della tua famiglia?

Qualunque sia il tuo obiettivo principale, hai bisogno di motivazione, tempo libero e un piano.

A questo punto, puoi passare all'azione e farlo. Vai on line e cerca termini come "auto-miglioramento" o "pianificazione carriera".

Vai alla tua libreria preferita e rilassati, qualcosa sta per succedere!

Personalmente penso che la motivazione, l'ispirazione e la fiducia in se stessi siano le armi segrete per iniziare qualsiasi impresa, per quanto complessa.



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giovedì 6 novembre 2014

Da dove cominciare?

"Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in se genialità, magia e forza. Comincia ora."

Johann Wolfgang Goethe

Da dove iniziare? Questa è una grande domanda, ma è anche una domanda cruciale!

Come non farsi sopraffare da tonnellate di informazioni?

Beh, vi dirò la verità: non c'è un punto di partenza! La domanda dovrebbe essere: quando iniziare? Non importa dove, ma quando: quando sei pronto e ti senti ispirato.

Se sei abbastanza fiducioso e sicuro di ciò che desideri ti sentirai rilassato e in cima alle cose.

Naturalmente è necessario sapere che cosa stai cercando, che è poi il tuo obiettivo e il tuo scopo.

L'ostacolo principale che ho sempre dovuto affrontare all'inizio di una nuova ricerca è la mia impazienza.

Non è facile trovare le giuste informazioni di cui hai bisogno, soprattutto all'inizio.

È necessario crearsi la propria lista personale delle fonti di informazioni attendibili, in modo sistematico.

Impara a tendere al generale dal particolare.

Sembra che non ci sia fine alle informazioni, ma la conoscenza è una cosa completamente diversa, e l'eccesso di informazioni è solo una panoplia di tentativi per raggiungerla.

Sii curioso fino a quando qualcosa non ti afferra, e poi cerca di ricavare il massimo da quel qualcosa per quello che vale.

Sii un partecipante, non un consumatore di informazioni, e fidati della tua capacità di giudizio su quel fronte.


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giovedì 30 ottobre 2014

Perchè apprendere in modo indipendente è così importante

"C'è un solo angolo di Universo dove puoi essere sicuro di migliorarti e quel posto è dentro te stesso."

Aldous Huxley, Autore


Ciao a tutti! Il mio nome è Maurizio, sono un autodidatta fin da quando esisto. Non sono un radicale nè un contestatore, probabilmente sono sostanzialmente un anticonformista, ma preferisco definirmi un "self-made man" (uomo che si è fatto da solo).

Nonostante la mia educazione formale, ho trascorso circa 25 anni della mia vita imparando e sperimentando cose sempre diverse, da me stesso.

La mia esperienza personale può costituire la prova che il miglior investimento a lungo termine è quello di investire nella propria formazione e nella propria conoscenza.

Tuttavia, perchè l'apprendimento indipendente e l'auto-apprendimento sono a mio avviso così importanti?

Perché queste 2 cose potrebbero aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi personali molto più velocemente e al tempo stesso consentirti di realizzare la tua unicità!

Non sto parlando di filosofia; Sto parlando di miglioramento di carriera e di crescita personale.

Thomas Edison, George Washington, Abraham Lincoln, Abigail Adams, Benjamin Franklin, i fratelli Wright, Helen Keller, Albert Einstein, e Margaret Mead sono solo alcuni di coloro che hanno imparato senza scuola.

Gli studenti indipendenti imparano ciò che vogliono imparare, quando vogliono imparare, e nel modo in cui vogliono imparare.

La maggior parte dell'apprendimento è sempre stato indipendente, ma non la maggior parte di ciò che viene chiamato "Educazione formale".

Ora l'E-Learning sta emancipando gli studenti che necessitano di educazione formale, ma alle loro condizioni.




(E' un miracolo che la curiosità sopravviva all'Educazione Formale - Albert Einstein)


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giovedì 23 ottobre 2014

Come risolvere quel senso di insicurezza!

"L'opposto della sicurezza è l'insicurezza, e l'unico modo per superare l'insicurezza è assumersi dei rischi."

Theodore Forstmann


Ho sperimentato un senso di insicurezza tante volte nella mia prima adolescenza e specialmente durante il periodo delle scuola media superiore.

Sapete perché? Perché a quei tempi avevo costruito nella mia mente un' immagine molto caricaturale di me stesso.

Non conoscevo veramente me stesso quindi era molto difficile per me sviluppare relazioni ottimali sia con persone di sesso maschile che femminile.

Il problema della timidezza occupò un ruolo centrale nella gran parte dei miei primi 30 anni di vita perché non mi sentivo mai pronto per iniziare con successo rapporti sia di tipo sentimentale che professionale.

Ma ci fu un preciso punto di svolta nella mia vita, esattamente nel momento in cui fui costretto parlare in pubblico durante il Master in Svizzera, per presentare il breefing del mio gruppo di lavoro.

A quel punto decisi di giocarmi la partita e di prendere le mie responsabilità fino alla fine del gioco.

Facendo lo sforzo, capii che qualcosa di buono e inaspettato stava per provenire dalla mia interiorità.

Per la prima volta nella mia vita fui in grado di trasformare l' immagine caricaturale che avevo di me stesso in un'immagine completamente diversa, un'immagine di successo professionale.

L'immagine di un uomo di successo, in grado di comunicare bene alla pari con gli altri senza alcun complesso di inferiorità e successivamente, quando divenni un consulente di direzione aziendale, fui finalmente ben apprezzato.

Quella fu la prima volta che dovetti ammettere a me stesso come il nostro potenziale possa essere considerato come un grattacielo di cento piani, di cui abbiamo deciso di abitarne  soltanto il primo, mentre degli altri 99 non ne siamo neppure consapevoli!

Ovviamente questa è una metafora per dire che molte volte preferiamo non prendere alcun rischio e poi indugiare nella nostra mediocrità.

Non importa se la prima volta ti senti goffo/a e impacciato/a, questo è normale, ma la cosa più importante è di metterci un pò di sforzo e soprattutto di prenderti qualche rischio!

Questo semplice gesto è un gesto straordinario; esso può davvero fare la differenza nella tua vita, te lo assicuro!

E allora prendi qualche rischio e buttati! Quel senso di insicurezza sparirà molto presto!



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giovedì 16 ottobre 2014

Il Tempo non è sempre danaro!

"Il tempo è neutrale e non cambia le cose. Con coraggio e iniziativa, i leader cambiano le cose."

Jesse Jackson


Il tempo è denaro. Giusto? Sbagliato!

Il tempo è denaro solo se si dispone di opportunità, conoscenze e pensieri corretti, altrimenti niente può essere fatto!

Ci sono persone che hanno un sacco di tempo, ma non hanno i soldi, per esempio i prigionieri.

Ci sono persone ricche che hanno così tanto tempo libero a loro disposizione, ma non sanno cosa fare! Si annoiano!

Ci sono poi persone molto stressate, che non hanno mai tempo per nessuno né per loro stessi e, incredibile ma vero, non hanno abbastanza soldi o ne vorrebbero avere sempre di più.

Perché ci sono così tante differenze nel modo secondo cui il denaro condiziona le persone, hai mai pensato a questo?

È evidente che tempo = denaro non è una corretta equazione, se non in modo molto approssimativo.

Che cosa manca? I pensieri. Il modo in cui usiamo la nostra mente è fondamentale.

Mille volte ho dimostrato questo a me stesso, in prima persona!

Ecco perché insisto tanto sui pensieri. Senza la padronanza dei propri pensieri non c'è una vera crescita personale, anche se hai letto tutti i libri del mondo.

Se desideri migliorare te stesso/a, non solo hai bisogno di più conoscenza da acquisire, ma dovrai anche e prima di tutto  integrarla con i tuoi pensieri e le tue convinzioni, prima di mettere in pratica le nuove conoscenze!


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giovedì 9 ottobre 2014

Come affrontare le tue paure

"Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare."

Papa Giovanni 23esimo


Se tu sapessi di essere in grado di affrontare qualsiasi situazione, avresti qualcosa da temere? Ovviamente no.

La paura è la tecnica usata dalla natura per prepararti a difenderti dai pericoli.

Tu hai paura quando prevedi una perdita o un dolore. Hai paura di ciò che credi debba provocarti paura.

Ma se hai fiducia nella tua capacità di affrontare ogni situazione, ecco che automaticamente tu riduci al minimo la paura.

La tua sicurezza non viene da quello che hai, ma dal sapere di essere in grado di affrontare ogni eventualità.

Puoi cominciare a ridurre al minimo le tue paure, affrontandole.

Una volta stabilito di che cosa hai paura,  puoi agire nel modo migliore per eliminare le minacce che le tue paure provocano.

Agire sulla paura è molto meglio che vivere sentendosi incapace e impotente.

Le quattro principali paure che sabotano la tua capacità di utilizzare il pensiero ottimale sono: la paura del fallimento, del rifiuto, del successo e del dolore.

Ricorda: agire e affrontare le tue paure è l'unico modo per dissiparle!





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giovedì 2 ottobre 2014

Come un pensatore positivo considera i fattori negativi

"La gente si occupa troppo di ciò che è negativo, di ciò che è sbagliato. Perché non cercare di vedere le cose positive, anche solo per toccare queste cose per farle fiorire?"

Thich Nhat Hanh


Le auto sono dotate di "indicatori negativi" posizionati proprio di fronte al conducente per dirgli quando la batteria non sta caricando, quando il motore si scalda troppo, quando la pressione dell'olio è troppo bassa, e così via.

Ignorare questi indicatori negativi può rovinare la tua auto, tuttavia non vi è alcuna necessità di restare troppo scioccato se qualcuno di questi segnali negativi inizia a lampeggiare: non devi fare altro che fermarti presso una stazione di servizio o presso un garage, e di porre rimedio agli inconvenienti.

Un segnale negativo non significa mai che la tua autovettura  non funziona; tutte le auto si riscaldano troppo a volte.

Ciò nonostante il conducente della vettura non deve continuamente ed esclusivamente stare attento al cruscotto: questo potrebbe essere disastroso.

E' sufficiente che il conducente porti la propria attenzione di tanto in tanto sul parabrezza e guardare dove sta andando e, soprattutto, deve fare attenzione alla propria destinazione, a dove vuole andare.

Il conducente deve semplicemente dare ogni tanto un'occhiata agli indicatori negativi e, quando lo fa, non deve fissarsi né indugiare su di loro.

Lui/Lei deve velocemente riportare l'attenzione su se stesso/a e concentrarsi sul proprio scopo positivo, che è dove Lui/Lei vuole andare.

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giovedì 25 settembre 2014

L' auto-osservazione: prezioso strumento

"È la teoria che decide ciò che possiamo osservare."

Albert Einstein


L'unico modo attraverso il quale qualcuno può aiutarti è mettere in discussione le tue idee.

Se sei pronto ad ascoltare e se sei pronto a rimetterti in discussione, qualcosa tu puoi fare, ma nessuno ti può aiutare.

Qual'è una tra le cose più importanti in assoluto? Si tratta dell' auto-osservazione.

Nessuno può darti una mano in questo. Nessuno può fornirti un metodo. Nessuno può mostrarti una tecnica per farlo.

Nel momento in cui hai appreso una tecnica, ancora una volta diventi programmato.

Ma l'auto-osservazione - che è l'atto di guardare se stessi  - è importante.

Ciò non significa essere assorbito dai propri pensieri di preoccupazione a proposito di se stessi.

Non è di questo che sto parlando: sto parlando di auto-osservazione. Ma cosa significa veramente auto-osservazione?

Significa osservare tutto ciò che è dentro di noi e intorno a noi, fino al punto più estremo, e di osservare come se fosse successo a qualcun altro.

In altre parole, ciò significa che non ci si immedesima in ciò che ci accade, significa guardare le cose come se non ci fosse un legame con esso, in altre parole esercitare il distacco.

In questo modo avrai raggiunto una grande capacità di "separazione" dalle tue ansie e preoccupazioni e questo ti darà la forza di non identificarti con loro.




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giovedì 18 settembre 2014

L' importanza di essere fiero del tuo lavoro

Tratto da:  "Il Profeta"  [Kahlil Gibran]:

"Allora un contadino disse: Maestro....Parlaci del Lavoro. Ed egli rispose, dicendo: Voi lavorate per tenere il passo con la terra e con l'anima della terra. Poichè essere oziosi è diventare stranieri alle stagioni, uscire dal corso della vita che procede con maestà e con fiera umiltà verso l'infinità. Vi è sempre stato detto che lavorare è una maledizione, la fatica una sventura. Ma io vi dico che quando lavorate voi portate a compimento una parte del sogno più remoto della terra, che vi fu data in sorte quando quel sogno stesso ebbe origine, E nel sostenere voi stessi con la vostra fatica voi amate in verità la vita stessa, E amare la vita attraverso quella fatica è essere tutt'uno con il suo segreto più profondo."


Caro amico, devo confessarti che queste meravigliose parole di uno dei poeti e filosofi più rispettati del secolo scorso, Kahlil Gibran, hanno sempre impressionato la mia mente.

Io vorrei soltanto sottolineare l'importanza di essere fieri del proprio lavoro, sia di quello manuale che di quello intellettuale.

Se fai il tuo lavoro ogni giorno con un grande senso di responsabilità e di passione e se realmente lo ami, allora presto o tardi riceverai una grande ricompensa, te lo assicuro!

Ma, se il tuo lavoro non ti piace, se non ti senti a tuo agio con esso, allora ti suggerisco fortemente di cambiarlo il più presto possibile.

Ne vale veramente la pena e sai perchè? Perchè il tuo lavoro ti fa sentire bene con il resto dell'Universo!

Troppo spesso noi pensiamo che un lavoro è un lavoro, e che non importa quale lavoro facciamo, perché la sola ragione per cui lo facciamo è per mantenerci e sopravvivere.

Io non sono d'accordo con questo modo di vedere, perché penso che ci sia sempre qualcosa di più profondo dentro a tutte le cose e specialmente in ciò che facciamo ogni giorno.

Non importa se sei un operaio di fabbrica o il presidente degli Stati Uniti d'America: entrambi sono esseri umani e gli esseri umani hanno bisogno di sentirsi uniti alla terra fin da tempi immemorabili.

La Tecnologia, lo sviluppo della Scienza e questi ritmi moderni così stressanti ai quali tutti noi siamo devoti oggigiorno non ci dovrebbero rendere inconsapevoli delle nostri origini.

Allora sii fiero del tuo lavoro! Esso farà di te, alla lunga, una persona migliore!




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giovedì 11 settembre 2014

Il Potere dell'Immaginazione

"Le limitazioni vivono solo nella nostra mente. Ma se usiamo la nostra immaginazione, le nostre possibilità diventano infinite."

Jamie Paolinetti

Ho sempre creduto nei poteri nascosti della nostra mente, molto prima di leggere e studiare sui libri le cose che erano già dentro di me.

Ho osservato a lungo il comportamento di moltissime persone, compreso mio padre che era una persona autoritaria e paternalistica.

Molti di noi non si rendono conto, ma i pensieri che attraversano la nostra mente ogni giorno sono in gran parte il frutto dei nostri atteggiamenti e delle convinzioni più profonde che abbiamo portato dentro di noi per molto tempo.

E 'incredibile come nelle società dei paesi più ricchi e industrializzati di questo pianeta viene fatto un controllo così perfetto e puntuale sui meccanismi che producono il denaro e la ricchezza materiale, mentre la maggior parte di noi non ha mai pensato al potere che hanno i nostri pensieri.

Quello che ho imparato nella mia vita è che uno dei più grandi poteri che ogni essere umano ha a propria disposizione è proprio l'immaginazione.

L'immaginazione è ciò che noi proiettiamo verso l'esterno, nel mondo reale, a partire dal nostro subconscio.

Ma attenzione! Esistono sia una immaginazione positiva che una negativa, o meglio, una costruttiva e una distruttiva.

L'immaginazione, a mio parere, è auto-suggestione.

Nelle persone più negative e più assolutiste che personalmente abia mai conosciuto questo potere è stato sempre impiegato in modo distruttivo e sai come?

Non ammettendo che ci possano essere altre interpretazioni dei fatti e della realtà.

Le persone negative sono solo vittime della loro immaginazione, che viene usata contro se stessi, invece che a loro favore.

La psico-cibernetica del dottor Maxwell Maltz e il pensiero positivo del Dr. J. Murphy hanno assolutamente ragione!

Nella mia infanzia sono sempre stato condizionato a pensare in un modo distruttivo.

I miei più grandi problemi erano l'insicurezza e la timidezza.

Avevo paura degli altri, soprattutto di non sentirmi allo stesso livello degli altri e soprattutto non mi sentivo a mio agio con le persone di sesso femminile.

Durante la mia vita non soltanto ho imparato a rapportarmi con le donne, ma ho imparato anche a parlare in pubblico e a diventare persino un consulente e un formatore aziendale!

Sapete come sono riuscito a farlo? Con l'Immaginazione? Esatto!

La nostra mente ha bisogno di immaginare una situazione di successo prima di essere in grado di sperimentarla, non c'è semplicemente altro modo!

Dal momento che è molto più facile farci condizionare dai pensieri negativi che ci limitano, perché allora non fare un piccolo sforzo e provare a sostituire le suggestioni negative con quelle positive?

E' necessario credere fermamente di essere in grado di farlo, se non ci credi significa che ti sei già arreso e quindi non hai dato a te stesso altre possibilità; in altre parole tu sei il prodotto di ciò che hai deciso di essere, non certo di qualcun altro o della cattiva sorte!





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giovedì 4 settembre 2014

Perché non andare di fretta è un vantaggio

"Chiunque va di fretta dimostra che la cosa che lo preoccupa è più grande di lui."

Lord Chesterfield



Ecco gli errori più comuni che compie chi va di fretta:

- Avere troppo poco rispetto del proprio tempo e invece averne troppo per quello degli altri.

-  Pensare di dover competere sempre con tutti e dovunque

-  Essere terrorizzato dal doversi fermare e iniziare a "pensare"

-  Fraintendere la frase "il tempo è denaro"

-  Preoccuparsi sempre di dover "impressionare" gli altri

-  Pensare solo in termini quantitativi.

-  Non avere una chiara visione della propria vita e del proprio scopo o missione.

-  Fare le cose in fretta è comodo perché rappresenta un alibi

-  Andare di fretta è forte e alla moda e ti fa sentire una persona importante

Ecco invece perché non avere fretta secondo me rappresenta un vantaggio:

- Se non vai di fretta, hai molto più tempo per pensare e riflettere

- Non avere paura di pensare e riflettere, non ti succederà nulla!

- Se hai il tempo per pensare e riflettere è molto più difficile che tu possa essere manipolato dagli altri

- Se non vai di fretta hai il tempo di pensare fuori dagli schemi

- Se non vai di fretta, è probabile che tu sappia come dare il giusto valore al tuo tempo e soprattutto a quello degli altri

- Se non vai d fretta vuol dire che sei uno che pensa prima di agire e quindi sai quello che fai

- Se non vai di fretta hai più tempo da dedicare a te stesso e al tuo miglioramento personale

- Se non vai di fretta tu sei il proprietario della tua vita e conosci perfettamente i tuoi obiettivi

- Se non vai di fretta hai capito che sai di valere e, soprattutto, non c'è bisogno di dimostrarlo agli altri!


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giovedì 28 agosto 2014

Verso il BIL (Benessere Interno Lordo)

"Segui il tuo istinto. Raggiungi i tuoi limiti. Ascolta attentamente. Gioca sempre come fossi un bambino. Ridi con tutto te stesso. Ama i tuoi amici. Non smettere di imparare. Fai cio' che ami davvero."

Mary Anne Radmacher


In qualsiasi attività umana è ormai necessario inserire consapevolmente questa nuova dimensione attraverso lo studio del comportamento e delle condizioni che lo regolano.

In questo modo diventa possibile prevedere in modo più efficiente le conseguenze che una decisione collettiva potrebbe avere in termini di numeri, dimensioni, capacità (termini quantitatvi) ma  anche in termini di comportamenti umani (termini qualitativi).

In questo modo diventa possibile puntare a quello che alcuni economisti definiscono ancora confusamente come il BIL (Benessere Interno Lordo), in sostituzione del PIL (Prodotto Interno Lordo).

Prendendo come punto di mira l'auto-affermazione si può capire, infatti, che ci sono molti modi per realizzare alcune esigenze fondamentali di ogni uomo o donna.

Inoltre possiamo anche renderci conto che queste esigenze possono essere realizzate con tecniche che implicano l'uso di meno denaro e meno materiali.

Il punto principale è quello di stabilire un buon sistema premi-punizioni psicologico.

Se si riesce a ottenere un meccanismo che funziona è possibile ottenere l'indice più alto di felicità, anche con alcuni pantaloni rammendati o con alcune vecchie automobili revisionate, senza provocare privazioni.

Con questa strategia è possibile indirizzare in modo efficace verso nuovi valori i comportamenti umani, sia a livello individuale che collettivo.

D'altra parte i cittadini devono rendersi conto che essi sono spinti molto spesso verso comportamenti di consumo che non corrispondono al loro vero interesse.

Solo la conoscenza delle tecnologie del comportamento umano permette loro di scoprire il trucco, ed evitare che i grandi principi di libertà, giustizia, uguaglianza, fratellanza vengano utilizzati da alcuni solo come trappole per illudere gli ingenui.

Se l'obiettivo di una vera democrazia è quello di dare ad ogni individuo la dignità, la felicità, la parità con gli altri, la capacità di comprendere il mondo in cui vive, di partecipare alle decisioni che lo riguardano, e di esprimere la sua originalità, allora è necessario studiare e predisporre non solo il contesto materiale, ma anche quello mentale e spirituale.




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giovedì 21 agosto 2014

L' Individualità è il tuo Inviolabile Diritto Divino

"Non credere a nulla, solo perché un sedicente saggio lo ha detto. Non credere in niente, solo perché è generalmente accettato. Non credere semplicemente perché è scritto nei libri antichi. Non credere a nulla perché è detto essere di origine divina. Non credere a nulla soltanto perché qualcun altro ci crede. Credi soltanto a ciò che tu stesso sei in grado di sperimentare e giudicare essere vero."


Buddha


Il bisogno di creare la tua propria individualità è un istinto che puoi verificare in ogni aspetto della tua vita.

Nelle società in cui tale istinto è negato, nelle società dirette al condizionamento delle persone, tutti sono spinti ad agire nello stesso modo: l'aspetto, il modo di vestire, di pensare. Negli individui che vivono in queste società aumenta il senso di disagio, di noia, di apatia.

L'individualità non è qualcosa che si vuole esprimere semplicemente per gioco.

Le tue più alte necessità non sono quelle di vederti imporre un fiocco verde sul naso, in modo da poter mostrare agli altri che sei "qualcuno"!

L'individualità arriva per caso, invece, nel momento in cui cerchi di trovare il modo migliore di esprimerti: nel vestire, nel cucinare, nel parlare, nel pensare, nel lavorare a maglia, o nel dipingere.

Tuttavia, in una persona che non ha limiti, l'individualità nel suo complesso è realizzata quando essa si sente maggiormente rispettata dai propri segnali interiori piuttosto che da quelli esteriori.

I segnali esteriori tentano di estinguere il diritto umano fondamentale alla individualità: essi tentano di costringere l'individuo a dipingere nello stesso modo in cui dipingono gli altri, a rispondere ad una domanda esattamente come farebbero gli altri compagni di classe, a portare il cappello inclinato allo stesso modo degli altri.

Nella mia vita ho scoperto che così tante persone hanno apprezzato la mia individualità, che è il modo particolare in base al quale decido di fare qualcosa.

Queste persone apprezzavano ugualmente la loro individualità, mentre quelli che condannavano o criticavano la mia individualità, hanno cercato di sminuirla senza mai riuscirci.

Personalmente mi faccio una bella risata quando questo accade e mi preoccupo davvero per la loro ignoranza!

Ricorda, caro amico/a! Nessuno su questa terra è identico a chiunque altro/a!

Il tuo compito è solo quello di essere fedele a te stesso/a,  rispettare chiunque altro/a e sviluppare al contempo il tuo potenziale come essere umano.

Se non credi profondamente in questo sarai sempre un burattino nelle mani di qualcun altro.




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giovedì 14 agosto 2014

Reagire in modo sproporzionato è la chiave dell'inibizione

"L'aumento eccessivo di qualsiasi cosa provoca una reazione nella direzione opposta"

Platone

La scienza della Cibernetica ci ha offerto una nuova via per comprendere la personalità inibita, e ci ha mostrato il modo per liberarcene, per ridiventare liberi e togliere il nostro spirito dalla prigionia in cui lo avevamo volutamente costretto.

La reazione negativa in un servo meccanismo equivale a spirito critico, e ci dice in effetti: "Hai sbagliato, sei fuori rotta, devi intraprendere una azione correttiva per tornare sulla giusta direzione".

Lo scopo della reazione negativa, tuttavia, è modificare la risposta, mutare il corso di una azione progressiva, non di fermarlo completamente.

Se le reazione negativa funziona come deve, un missile o un siluro reagiscono alla 'critica' in misura tale da correggere la rotta, continuando ad avanzare verso il bersaglio.

Tuttavia se i suddetti meccanismi sono troppo sensibili a reazioni negative, il servo meccanismo li sposta oltre il dovuto e invece di progredire verso il bersaglio eseguiranno spostamenti troppo laterali o fermeranno del tutto ogni ulteriore passo in avanti.

Il nostro innato servo meccanismo funziona allo stesso modo.

Dobbiamo avere reazioni negative per agire positivamente, per dirigere il nostro cammino o per essere guidati verso uno scopo.

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giovedì 7 agosto 2014

Il potere di una profonda volontà

"Il desiderio di conoscenza è naturale"

Leonardo da Vinci


Per riuscire davvero a cambiare opinioni e comportamenti, il pensiero razionale deve essere unito ad un profondo sentimento e ad un intenso desiderio.

Farsi un' immagine di ciò che si vorrebbe essere e di ciò che si vorrebbe avere, parte dal presupposto che tali cose siano realizzabili e che si riesca a far crescere dentri di sè un grande desiderio per esse, con grande entusiasmo.

Concentra la tua attenzione e mantieni i tuoi pensieri su di esse.

Le tue attuali opinioni negative si sono formate attraverso i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti.

Ora tenta di far crescere in te stesso una profonda volontà di realizzare i cambiamenti che desideri e vedrai presto nuovi pensieri e nuove idee che sostituiscono quelli vecchi.

Se prosegui con questa analisi ti accorgerai che stai applicando lo stesso metodo che hai impiegato anche in passato: l'interesse e la preoccupazione.

L'unica differenza è che hai cambiato il tuo atteggiamento da negativo a positivo.

Quando ti preoccupi di qualcosa la prima cosa che fai è quella di immaginare vividamente un evento futuro indesiderabile senza fare sforzi particolari e senza applicare la tua volontà in modo consapevole.

La tua attenzione deve essere sempre centrata sul risultato finale; continui a pensare intensamente a te stesso che vivi quella particolare esperienza e la inizi a considerare come una possibilità reale.

Gioca con l'idea che quella cosa ti potrebbe un giorno realmente accadere.

Questa ripetizione costante e il pensare in termini di possibilità ti fa apparire sempre di più nella tua mente il risultato finale come reale.

Vedrai crescere automaticamente le emozioni più appropriate.

Il potere di una profonda volontà può davvero produrre miracoli! Funziona!

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giovedì 31 luglio 2014

Il condizionamento sociale e il bisogno di auto-migliorarsi

"In sostanza il sistema scolastico ti forma e ti imposta con ciò che esso ritiene tu debba essere formato e impostato. Sono molto bravi a farlo. Penso che essi siano persino troppo bravi. Il problema è che quello che stanno facendo è condizionare i ragazzi ad accettare solamente la cultura prevalente. Ma i ribelli questo non lo accetteranno mai."

Jack Bowman


Sappiamo tutti quanto sia difficile - nella carriera come nella vita - trovare un perfetto equilibrio tra le proprie legittime aspirazioni verso il miglioramento di sé e il consenso o l'accettazione sociale esteriori.

Caro amico, se ti sei abituato a pensare come uno "yes-man", le mie parole non ti serviranno un gran ché.

Ma se credi invece che avere aspirazioni personali e trovare il tempo per sviluppare il tuo potenziale siano soprattutto un tuo diritto di nascita, allora ho molte cose da dirti.

Personalmente non ho mai dato alcuna importanza ai voti durante la scuola, né ai gradi, né alle gerarchie, né alle medaglie nè ai diversi sistemi premio-punizione che sono così annidati nella nostra società.

Alcuni, come quelli dei sistemi autoritari sono molto evidenti, altri, molto più subdoli e sottili, si nascondono nella pubblicità e nel bisogno di approvazione sociale.

Se pensi alla carriera come ad una successione di tappe da conquistare e dove il livello di prestigio e di consenso di ogni tappa è predefinito e misurabile, allora per te non ci sarà molto spazio per un autentico auto-miglioramento.

Se misuriamo il successo nella nostra carriera e nella nostra vita in base a ciò che altri hanno stabilito, non potremo mai sapere che cosa sia veramente la crescita personale.

La crescita personale non è una medaglia, non è una posizione sociale, né una ricompensa in denaro.

La crescita personale è un processo continuo, non ha alcuna destinazione o obiettivo particolare, se non quello di vivere più felicemente possibile e in pace con se stessi.

Come sostengono i guru del pensiero positivo, il denaro non è altro che una forma di energia che raggiunge naturalmente e senza sforzo chi si sente illuminato e ispirato in tutto ciò che fa.

Capisco che questo ti sembrerà difficile da accettare, ma sono in grado di confermarti che questo è vero perché l'ho sperimentato molte volte sulla mia pelle.

Per superare il condizionamento sociale e cercare di essere il più possibile indipendente dai vari sistemi premio-punizione, pensare con la tua testa, accettare il fatto che non potrai mai piacere a tutti coloro che incontrerai, sono tutti segnali che stai andando nella giusta direzione.

La direzione corretta è quella che ti fa sentire bene, in pace con la tua coscienza, e che ti da in ogni momento della tua giornata la precisa consapevolezza che stai facendo del tuo meglio.

Il premio più grande è la conquista della indipendenza personale e la possibilità di riuscire ad approvare se stessi senza alcuna conferma esteriore.

Questo obiettivo non è incompatibile con la famiglia o con la società.

Al contrario, le persone auto-realizzate sono molto spesso proprio quelle che hanno più successo sia nel lavoro che nelle relazioni affettive.




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giovedì 24 luglio 2014

Non rinunciare mai ai tuoi sogni!

"Prestate attenzione ai vostri sogni - gli angeli di Dio spesso parlano direttamente al nostro cuore quando siamo addormentati"

Eileen Elias Freeman


Molte persone, insoddisfatte della loro professione, semplicemente non hanno il coraggio di fare questo salto.

Sono schiave di un pensiero auto-distruttivo che consiste nel trovare una apparente sicurezza: "Se resto dove sono, non mi potrà accadere nulla".

"Se invece lascio il mio nido, in verità stretto e scomodo, ma caldo, mi potrebbero succedere alcune cose terribili."

Le cose terribili accadono davvero se si rimane, non se si va!.

Sei aggressivo, invidioso, irrigidito, bloccato; mentre se rinunciassi a tutto questo diventerebbe semplicissimo spiccare il volo.

Se credi di poterlo fare, lo farai. L'uomo è ciò che pensa.

Se pensi di essere una persona di successo, lo sei già.

Avverti forse soltanto un oscuro sentimento di insoddisfazione nella tua professione o nella tua vita, ma ancora non sai cosa fare, invece.

Non cercare di risolvere il problema facendoti venire il mal di testa e non ascoltare troppo il suggerimento degli altri.

Gli altri hanno le loro ragioni per le quali ti avrebbero visto volentieri in questa o quella professione, ma questo non significa ancora che quella professione sarebbe stata anche quella giusta per te.

Tu non sei qui per essere come gli altri ti vorrebbero!

Se ti senti confuso/a e non sai in quale direzione devi andare, ascolta il tuo intuito.

Il metodo migliore è quello di distenderti in un primo momento da solo con semplici esercizi fisici e poi a meditare tutto rilassato.

Nell' auto-contemplazione meditativa si sviluppa da sola naturalmente la tua capacità di realizzare qualsiasi cosa ed è fautrice di miracoli.

Dì a te stesso: "Io credo nei miracoli, perché sono realista!"

Ciò farà venire a galla quello che da sempre conoscevi e che per lungo tempo restava profondamente dentro di te.

Devi solo penetrare nella tua coscienza.

Presta molta attenzione ai tuoi sogni: essi ti forniscono alcune informazioni preziose.

Chi dice di non essere in grado di ricordare i propri sogni sta affermando in realtà di non essere in contatto con la propria vita interiore.

Se vuoi conservare i tuoi sogni, lo puoi fare.

Abbi fiducia in te stesso/a e troverai una meravigliosa soluzione, praticamente perfetta, e poi dirai: ma certo, è naturale!

Perché non ci ero arrivato/a prima?



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giovedì 17 luglio 2014

Il modo migliore di sbarazzarsi delle emozioni negative

"La più grande felicità è quella di trasformare i propri sentimenti in azione."

Madame de Stael

E' nel tuo interesse decidere se esprimere immediatamente i sentimenti negativi o se trattenerli fino a quando non li avrai compresi e studiato il modo migliore per risolverli.

Esistono molti modi per risolvere le emozioni che sconvolgono.

Potresti preferirire meditare, scrivere una lettera o parlare con la persona coinvolta.

Puoi chiederti: Quali alternative ho? Qual' è il modo migliore per affrontare questa sensazione? Quale è il modo migliore per dissiparla? Qual è l'azione più costruttiva che posso intraprendere per ottenere quello che voglio?

L'ansia può per esempio essere eliminata rimuovendo la minaccia che la provoca.

Molte persone costituiscono una minaccia per se stesse concentrandosi abitualmente su possibilità negative.

Puoi ridure al minimo invece l'ansia ponendoti domande che stimolano una soluzione.

Concentrati sul modo migliore per ottenere quello che vuoi.

Chiediti: cosa ho paura di perdere? Quale è la cosa migliore che posso fare per prevenire la perdita e per ridurre al minimo il dolore? Qual è il modo più corretto per raggiungere quello che voglio?

Quando si parla di rabbia, è nel tuo interesse esprimere direttamente il tuo dolore alla persona coinvolta.

Spiegagli/le  perché sei arrabbiato. Specifica come il suo comportamento abbia provocato la tua reazione ed esprimi il desiderio di trovare la soluzione migliore per entrambi.

Inizia dicendo: Quando ti comporti così, io mi sento arrabbiato e mi fai male perché ... Qual è il modo migliore per risolvere il problema?

Ricorda: solo tu hai il potere di trasformare i sentimenti negativi in azione!

Questo è il modo migliore di agire e nello stesso tempo il modo migliore per affermare noi stessi.

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giovedì 10 luglio 2014

Come l'istruzione influenza il comportamento delle persone (parte seconda)

"La cosa bella delle nuove cose che si imparano è che nessuno può portartele via."

B.B. King


Abbiamo scoperto nella prima parte che la funzione principale della conoscenza è la sopravvivenza dell'individuo.

Tuttavia oggi ci dimentichiamo un fatto importante: la contrazione sia dello spazio che del tempo rende l'ambiente in cui l'individuo deve adattarsi un ambiente in continuo cambiamento.

L'istruzione dovrebbe precedere i cambiamenti con la stessa velocità e, di conseguenza, preparare soprattutto gli individui da un punto di vista culturale.

Questo dovrebbe essere vero sia per quanto riguarda le conoscenze che i valori.

Invece questo non accade, e vi è ormai una discordanza  crescente tra lo sviluppo tecnologico e la cultura.

Essere un individuo moderno oggi significa soprattutto capire le relazioni tra le cose, proprio perché è questo tipo di istruzione che permette di interpretare meglio la realtà in cui si vive.

Il comportamento individuale è influenzato esclusivamente dai modelli di consumo e non da una solida preparazione, sia da un punto di vista scientifico che economico.

È vero che l'accesso alle informazioni e alla conoscenza è molto più disponibile che in passato ed è a disposizione di tutti, grazie anche a Internet.

Tuttavia, il ruolo dell' istruzione formale è chiaramente insufficiente a preparare la gente, per questo si rende necessario ricorrere alla auto-formazione.

Solo ricorrendo alla auto-formazione e alla formazione continua l'individuo può sperare di colmare questa lacuna e di vivere da protagonista il nuovo millennio.

Si tratta quindi di andare oltre la sopravvivenza, di cercare di  comprendere le sfide che ci attendono, soprattutto quella energetica, e di raccogliere tutte le opportunità di carriera e di miglioramento personale che sono davanti a noi.

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giovedì 3 luglio 2014

Come l'istruzione influenza il comportamento delle persone (parte prima)

"È un miracolo che la curiosità sopravviva all'istruzione formale."

Albert Einstein


Quale è lo scopo dell'istruzione? Ci sono molte risposte a una simile domanda.

C'è n'è una fra queste tuttavia, che mi sembra fondamentale: l'istruzione prima di tutto deve permettere l'adattamento di un individuo (e di una società) al proprio ambiente.

Deve essere uno strumento di sopravvivenza.

Così è sempre stato: nel corso della storia dell'umanità le cose che una generazione tramandava alla successiva erano il frutto delle esperienze precedenti.

Queste erano destinate a risolvere meglio i problemi quotidiani, sia per quanto riguardava le tecniche di caccia sia per costruire un riparo.

Le conoscenze tramandate potevano riguardare inoltre il rispetto di certe regole di comportamento nei confronti degli altri membri del gruppo, al fine di mantenere la coesione tra gli individui.

La coesione era necessaria per la sopravvivenza dei singoli.

Già nelle forme associative più primitive si potevano distinguere, in breve, quelli che sono indubbiamente i due aspetti fondamentali dell'istruzione: la conoscenza e valori.

La conoscenza dei problemi e il modo di risolverli, per esempio la capacità di costruire e utilizzare una lancia o quella di costruire e utilizzare un computer e i valori per adattarsi all'ambiente.

Molteplici modelli di comportamento (codificati nell'etica, nelle tradizioni, nelle leggi) proteggono la sopravvivenza dell'individuo attraverso quella del proprio gruppo di appartenenza.

L'istruzione ha sempre avuto questa funzione fondamentale di sopravvivenza e continua ad averla ancora oggi.

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giovedì 26 giugno 2014

Non considerarti mai inferiore a nessuno

"Noi siamo ciò che pensiamo. Tutto ciò che noi siamo viene dai nostri pensieri. Con i nostri pensieri costruiamo il mondo."

Gautama Buddha


Se sei davvero intenzionato ad agire da oggi in poi, partendo da una posizione di forza, prima di tutto smetti di considerarti  inferiore agli altri sul piano della naturale dignità della persona umana.

E soprattutto non permettere mai agli altri di guardarti dall'alto in basso.

Dopo tutto si sa che le persone che "sono davvero di valore" trattano i loro simili senza fare distinzioni di titoli o status sociali, con quella gentilezza che si definisce "umanità".

Ricordati che le «persone importanti» con le quali potresti trovarti a che fare, come funzionari di banca, avvocati, medici o chi vuoi tu, i quali probabilmente si considerano "molti gradini più in alto" di te, sono solo le tue controparti in una relazione professionale o d'affari e che come tu hai bisogno di loro, anche loro hanno bisogno di te.

Una relazione professionale o di affari in cui siete entrambi parti contraenti viene anche stabilita con i funzionari pubblici ai quali ti rivolgi per aprire una pratica.

Loro non ti stanno facendo un "favore" a titolo gratuito, anche se spesso sembrano occuparsi solo di te.

Dovresti essere consapevole che sei proprio tu che li mantieni indirettamente con le tasse.

Inoltre, cerca di evitare quell'atteggiamento da "Oh! Povero Me" perché in questo modo implicitamente consenti loro di guardarti dall'alto in basso, anche se essi non sono consapevoli di questo.

Il tuo atteggiamento quotidiano e il modo in cui consideri te stesso è molto più importante di quanto avevi mai pensato!


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giovedì 19 giugno 2014

Le persone sono più importanti delle cose

"Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore"

Albert Einstein


A volte è inevitabile sottolineare con forza il concetto che le persone valgono infinitamente di più delle cose.

Se tu fossi per caso tra coloro che attribuiscono una maggiore importanza all'acquisizione di beni materiali piuttosto che ad una vita vissuta umanamente, ti sentiresti schiavo e quindi vittima delle cose,  del danaro, o di quello che in genere ti accade.

La gente guidata dalla preferenza verso il possesso trova molte difficoltà nei rapporti con i loro simili.

Non sanno come parlare «con» gli altri; parlano «agli altri», danno loro ordini cercando di controllarli e manipolarli, in una parola, asservirli ai propri obiettivi.

Ma il fatto è che le persone che cercano di trasformare gli altri nei propri schiavi sul piano emotivo danno fastidio a molti, i quali preferiscono tenersi lontano dal potenziale sfruttatore.

Lo sfruttatore quindi si rende conto di essere controllato dalle sue vittime e di conseguenza si orienta verso il possesso delle cose, così  finisce con il chiudersi in un circolo vizioso da cui non è più in grado di uscire.

Ma le cose sono sterili, incapaci di sentimenti.

Egli non riesce a stabilire con loro un rapporto di comprensione e di reciproco affetto e tutto ciò che attinge al desiderio frenetico di assicurarseli lo riduce alla solitudine e alla frustrazione.

Ciò che conta veramente nel mondo sono gli esseri umani e tutto ciò che è vivo.

Se ti rendi conto di sacrificare la tua vita di relazione al perseguimento della ricchezza materiale, del denaro, del prestigio, chiediti che cosa ne ricaverai in ultima analisi.

Se non avessi più nessuno da amare e dal quale essere amato, finiresti con il perdere ogni gusto per la vita e tutti i beni accumulati con tanta furia verrebbero svuotati anche di ogni valore ai tuoi occhi.

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giovedì 12 giugno 2014

Impara a muoverti tra le difficoltà

"Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità."

Albert Einstein


Il test più veritiero che ti confermerà se sei in grado di affrontare creativamente qualsiasi circostanza non lo troverai certo nel normale svolgimento della tua vita quotidiana, ma al contrario, ogni volta che dovrai affrontare alcune difficoltà impreviste.

Spesso ti sembra più conveniente e più facile alzare bandiera bianca e arrenderti a te stesso, ma in realtà la resa è sempre un comportamento autodistruttivo, perché diventi vittima della delusione e dell'amarezza che essa porta con sé.

Chi rifiuta di accettare passivamente la cosiddetta "disgrazia", non solo ne supererà meglio i contraccolpi, ma spesso riuscirà a ricavare qualcosa di buono da ciò che sembrava un male irreparabile.

In tali casi, la chiave di volta del tuo atteggiamento dovrà essere la prontezza a realizzare i vantaggi ricavabili dalla circostanza, per quanto nefasta essa ti appaia, e la capacità di rimboccarti le maniche per sfruttarne gli aspetti favorevoli.

Quando eravamo bambini nessuno di noi sospettava, neanche alla lontana, che la vita potesse rivelarsi un gioco dalle carte mischiate male e che proprio per questo ci avrebbe poi consentito di affrontarne le difficoltà e scoprirne il rovescio buono della medaglia.

Una improvvisa nevicata ci mandava a monte un progetto al quale tenevamo così tanto?

Superata la prima delusione, trovammo il modo di sfruttare la situazione per divertirci a fare pupazzi di neve, lasciandoci coinvolgere in una battaglia a palle di neve con i compagni e probabilmente ci godemmo il dono inatteso di una giornata di vacanza.

Non trovavamo il tempo di percepire la difficoltà perché eravamo in grado di vivere creativamente ogni momento della nostra vita.

Allo stesso modo sapevamo come trasformare il grigiore di un'aula scolastica durante la più noiosa delle lezioni in un luogo tollerabile nel quale escogitare distrazioni estemporanee e di trovare anche motivo di divertimento nelle cose più disparate, perché noi possedevamo la naturale propensione a vivere creativamente, o meglio a far lavorare la fantasia in tutte le circostanze.

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giovedì 5 giugno 2014

L'importanza di vivere in modo creativo

"La variabile cruciale nel processo di trasformazione della conoscenza in valore è la creatività."

John Kao


Cosa significa vivere in modo creativo?

Non mi riferisco ad un particolare campo artistico o alla capacità di portare nuovi contributi in qualche settore culturale.

Nel nostro contesto la creatività non ha nulla a che fare con la musica, la letteratura, le arti figurative, con le scienze o con altre discipline.

Essa indica semplicemente la capacità potenziale insita in ogni essere umano di sviluppare qualsiasi lavoro e di vivere davvero ogni situazione.

Vivere creativamente significa non avere alcuna necessità di seguire schemi rigidamente prefabbricati e di fare affidamento su se stessi piuttosto che seguire le istruzioni di un manuale o di rivolgersi agli altri.

La persona determinata è convinta di raggiungere la meta e non di diventare vittima di qualcosa o di qualcuno.

Lui / Lei agisce sempre in proprio, in ogni circostanza, cercando di trarre la parte migliore possibile da ogni data situazione nella vita.

Vivere in modo creativo significa guardarsi intorno, in qualsiasi ambiente ci si trovi, e chiedersi: "In che modo potrei trarre un'esperienza positiva da questo?"

Cosa potrei dire, fare, pensare o provare in modo da ricavarne un insegnamento e arricchirmi interiormente?

E questo dovrà diventare anche la tua attitudine permanente, ne hai abbastanza di tollerare ogni cosa come un soggetto passivo e depresso.


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giovedì 29 maggio 2014

Diversificare le tue competenze migliora il tuo valore

"Non è la specie più forte a sopravvivere e nemmeno quella più intelligente, ma la specie che risponde meglio al cambiamento."

Charles Darwin


Una delle cose più importanti che ho imparato nella mia vita è quella di non mettere mai tutte le uova in un unico paniere.

Sto parlando di competenze e di apprendimento. Avere un sacco di interessi in diversi campi di attività mi ha aiutato sicuramente.

Le mie competenze interdisciplinari mi hanno sempre permesso di affrontare compiti complessi e di conseguenza sono stato sempre molto ben remunerato.

Quello che ho notato spesso è la mancanza di interazione non solo tra i professionisti in ambito lavorativo, ma anche in generale, tra le persone, in termini di vita di tutti i giorni.

Questo è particolarmente vero quando le persone parlano e discutono di un argomento impegnativo e complesso.

Tutti sono esperti in qualcosa, ma ciascuno è in difficoltà quando deve comunicare agli altri il suo punto di vista.

Sembra di vivere in una sorta di nuova "Torre di Babele" post-industriale, dove nessuno è in grado di intendersi con chiunque altro.

Personalmente ritengo sia molto importante per ciascuno di noi imparare a vedere e ad essere consapevoli della prospettiva generale.

Il nostro formale sistema educativo è ossessionato dall'idea della specializzazione e della frammentazione.

Il risultato è che le conoscenze generali di ciascun individuo sono troppo frammentate e divise.

Di sicuro non sono d'accordo ogni volta che qualcuno vorrebbe convincere chiunque altro che l'unica necessità di quest'ultimo debba essere unicamente quella di raggiungere una specializzazione qualsiasi.

Certo le persone hanno la necessità di scegliere un indirizzo di carriera al termine dei loro studi, ma è anche importante non dimenticare mai che ogni essere umano è in realtà un tutto indivisibile.

Allo stesso modo nel corso di un processo di auto-apprendimento si avverte talvolta la necessità di comprendere le relazioni tra diverse tecniche e discipline, tra differenti metodi o concetti, in modo da  riuscire a vedere il quadro generale.

Se diversifichi e allarghi le tue capacità e i tuoi di punti di vista, potrai anche guadagnare valore e potrai chiedere una remunerazione più elevata.

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giovedì 22 maggio 2014

Come evitare la trappola del confronto

"Tutte le differenze in questo mondo sono di grado e non di genere, in quanto l'unità è il segreto di tutto."

Swami Vivekananda


Il primo passo per non cadere nella trappola del confronto è quello di convincerti che non esiste in tutto il mondo un altro o un' altra uguale a te.

Nessuno ti somiglia per quanto riguarda i tuoi sentimenti, le tue aspirazioni e i tuoi pensieri più segreti.

Se capisci a fondo questo concetto, sentirai il bisogno di chiederti per quale motivo dovresti basarti su ciò che fanno gli altri per agire o per non agire.

La nostra cultura è composta da persone che dimenticano di essere individui e troppo spesso si sentono minacciati da chi è diverso da loro.

Nelle nostre aule scolastiche utilizzano le curve di gauss per decidere chi è integrato e chi è disadattato.

Per misurare le caratteristiche individuali e stabilire così le loro "medie statistiche" usano strumenti standardizzati.

Eppure, nonostante tutte le pressioni esercitate su di te e nonostante le continue sollecitazioni ad essere "come tutti gli altri", non lo diventeresti mai, persino qualora ti fossi applicato con zelo nel tentativo.

Per quanto tu ti possa sforzare, tu percepirai, penserai e sentirai sempre a modo tuo, che è un modo personale e senza possibilità di confronto.

Se capirai che le motivazioni su cui poggiano i confronti con gli altri, tra te e il signor X, come termini di paragone, non sono altro che la tendenza che loro (il sistema) hanno a tenere sotto controllo il tuo comportamento allo scopo di dominarti, sarai già sulla buona strada per sfuggire da questa stupida forma di arroganza.

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giovedì 15 maggio 2014

Sei capace di delegare?

"Puoi delegare l'autorità, ma non puoi delegare la responsabilità."

Byron Dorgan


Sviluppare le funzioni di un manager implica necessariamente delegare ad altri parte del proprio potere.

Come? Quali sono i vantaggi del delegare?

Distribuire attività, problemi e decisioni secondarie consente di avere più tempo da dedicare alle decisioni importanti.

Secondariamente, con la delega si attiva il processo di motivazione dei vostri collaboratori.

La delega produce fiducia e consenso.

A loro volta questi elementi determinano coinvolgimento e condivisione degli obiettivi quindi, a livello psicologico, senso di appartenenza e sicurezza.

Una persona "sicura" e coinvolta sarà anche più predisposta a sviluppare un notevole spirito di iniziativa, che si traduce poi in risultati.

Il raggiungimento dei risultati aumenterà l'autostima e anche la stima degli altri e il collaboratore potrà effettivamente crescere per dare il massimo nell'ambito del proprio potenziale.

Potreste chiedervi: che cosa è davvero la delega?

Non è semplice dare una risposta, perché è un atteggiamento comportamentale che si basa sulle proprie capacità di gestire le relazioni tra persone differenti.

La mera gestione autoritaria basata sul dare ordini e controllare che vengano eseguiti non richiede lo sforzo di ascoltare e comprendere l'interlocutore.

Delegare significa invece saper scegliere tra i collaboratori quello che possiede la maturità professionale e psicologica per essere delegato a un determinato incarico.

Tutto questo implica l'ascolto attivo, la conoscenza dei processi di motivazione e la capacità di costruire un rapporto di fiducia reciproca che coinvolge e protegge l' intero gruppo di cui si ha la leadership.

Ascoltando i collaboratori e comunicando con loro, si diventa anche consapevoli delle risorse che sono necessarie per consentire loro di sviluppare i compiti a loro delegati nei tempi concordati.

Ci saranno quindi dei momenti di negoziazione per definire le risorse e richiederle eventualmente agli altri livelli dell'organizzazione.


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giovedì 8 maggio 2014

Ama ciò che fai

"Il modo migliore per fare soldi facili è quello di fare dei soldi il tuo hobby e non il tuo dio."

Scott Alexander

Ad un sacco di gente piace lavorare, almeno quanto riposare, raramente di più.

Non conta il tipo di lavoro, né il livello al quale lo si sviluppa, né l'entità del compenso economico o il luogo o il tipo di orario.

Conta invece la sensazione mista di creatività, partecipazione e auto-realizzazione che il lavoro dà a chi lo apprezza.

Conta l'emozione di sentirsi vitale, la responsabilità e la consapevolezza di sentirsi produttivi.

Chiunque ami il proprio lavoro è rilassato come se fosse in vacanza. Per lui/lei niente può eguagliare la soddisfazione offerta da un lavoro fatto con interesse, sviluppato con responsabilità e migliorato con impegno.

Persino gli hobby preferiti scivolano in secondo piano in confronto ad un lavoro che si ama, perché gli hobby altro non sono che attività ritagliate a propria misura e preferenza, mentre il lavoro che si ama può essere considerato un hobby remunerato.


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giovedì 1 maggio 2014

La sottile arte della disobbedienza (come liberarsi della burocrazia)

          
"La disobbedienza per essere civile implica disciplina, intenzione, cura, attenzione."

Mahatmah Gandhi


La burocrazia è percepita da un autodidatta come un malfunzionamento della nostra vita sociale.

Un autodidatta quindi la ignora semplicemente grazie alla propria creatività e intelligenza.

Mahatmah Gandhi (che rispetto assolutamente) parlava di disobbedienza civile, a mio parere oggi questo non sarebbe probabilmente sufficiente.

Perché sto parlando di burocrazia? Perché è il peggiore e più subdolo "ladro di tempo" che io abbia mai conosciuto.

Ci sono molti modi di combattere la burocrazia, ma ne conosco uno infallibile: ignorarla.

Come? Studiando e migliorando se stessi, per esempio.

Loro ti rubano il tuo prezioso tempo?

Allora puoi fare in modo di diventare più produttivo per venderti al meglio, aumentare la tua autostima, concentrarti su cosa sai fare meglio e di non smettere mai di pensare a come migliorare la tua produttività personale.

In questo modo non si crea alcun conflitto tra te e la burocrazia.

Semplicemente essa non avrà più alcun potere su di te!

La burocrazia aumenta il proprio potere quando incontra cittadini timorosi, poco informati, ansiosi e pieni di preoccupazioni.

Se ti senti così, per te non c'è salvezza!

La burocrazia è una macchina infernale che è stata inventata da persone che non credono nelle capacità del singolo e che hanno paura di tutto e di tutti.

I burocrati si nascondono dietro ai loro interessi personali, vivono in un mondo ovattato tutto loro e trovano ogni scusa per lavorare il meno possibile e vivere alle spalle dei cittadini che lavorano e rischiano per davvero e che contribuiscono al prodotto nazionale.

Eppure, in tutti i paesi industrializzati esiste una burocrazia, in alcuni paesi è più forte proprio dove invece il cittadino è più debole.

Se andate a vedere in quali paesi questo accade vi renderete conto che il fenomeno ha quasi sempre origini culturali.

In poche parole, ogni cultura ha la burocrazia che si merita.

Un autodidatta non ha bisogno di occuparsi della burocrazia, perché molto semplicemente per lui non esiste.

Un autodidatta può disobbedire civilmente alla burocrazia, senza per questo violare alcuna legge.

Come? Informandosi innanzitutto sui propri diritti e su come farli valere, sempre ed in ogni occasione.

Iscrivendosi ad una associazione per la difesa dei diritti dei consumatori, partecipando a dibattiti pubblici, e così via.

Ma l'arma segreta rimane la tua intelligenza, ricorda: più sei informato e produttivo (per te, non per loro!), meno sarà il potere della burocrazia su di te!

Non accettare mai passivamente gli abusi della burocrazia è un dovere morale di ogni cittadino onesto, esattamente come pagare le tasse e rispettare le leggi.

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giovedì 24 aprile 2014

Sei capace di trovare la tua motivazione?

"La vita è il tuo business e TU sei il Boss."

Jules Benson


Sei in grado di trovare le tue motivazioni nella carriera e nella vita?

Le discipline comportamentali e organizzative si sono sempre dedicate e continuano a dedicare attenzione alle necessità che le persone cercano di soddisfare attraverso il loro lavoro e che sono comunemente definite come motivazioni.

Non esiste una differenza tra i tipi di motivazione, ma esiste invece una differenza tra le persone e la loro sensibilità a tali motivazioni.

Alcune persone scelgono (non importa se consapevolmente o inconsapevolmente) di subire le motivazioni come un dannato obbligo o una punizione, si adattano in modo conforme a quelle "citate dai giornali " e le perseguono con passiva insoddisfazione.

Altri scelgono di perseguire solo le motivazioni che costano meno lavoro e si sentono soddisfatti se riescono a soddisfare i bisogni più semplici, restando poi in attesa che la società offra loro "gratis" la realizzazione di quelli superiori.

Altri si impegnano infine con energia al raggiungimento dei loro obiettivi  e vivono con identica soddisfazione sia la realizzazione dei bisogni primari che di quelli superiori.

Oggi sappiamo che la forza della motivazione nasce dall'interno della persona ed è inversamente influenzata dal contesto sociale con intensità proporzionale alla solidità psichica e all'intelligenza dell'individuo.

La motivazione autentica, quella libera e naturale, è una spinta attiva verso un obiettivo personale e gratifica il soggetto che già ne pregusta la realizzazione ben prima del raggiungimento effettivo.

Nello stesso momento in cui viene avvertita, la motivazione produce energia positiva e gratificante se l'obiettivo è percepito come ottenibile oppure produce energia negativa e frustrante se l'obiettivo è percepito come irraggiungibile .

Quando la motivazione è raggiunta e soddisfatta non viene né distorta né sminuita ma costituisce una solida base per il raggiungimento di ulteriori obiettivi e per arricchire l'auto-realizzazione dell'individuo.

Non illuderti che la strada sia facile, la via verso l'auto-realizzazione è dura e piena di ostacoli, ma ne vale sempre la pena, se dopo tutto sei disposto a lottare fino alla fine.

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