giovedì 29 maggio 2014

Diversificare le tue competenze migliora il tuo valore

"Non è la specie più forte a sopravvivere e nemmeno quella più intelligente, ma la specie che risponde meglio al cambiamento."

Charles Darwin


Una delle cose più importanti che ho imparato nella mia vita è quella di non mettere mai tutte le uova in un unico paniere.

Sto parlando di competenze e di apprendimento. Avere un sacco di interessi in diversi campi di attività mi ha aiutato sicuramente.

Le mie competenze interdisciplinari mi hanno sempre permesso di affrontare compiti complessi e di conseguenza sono stato sempre molto ben remunerato.

Quello che ho notato spesso è la mancanza di interazione non solo tra i professionisti in ambito lavorativo, ma anche in generale, tra le persone, in termini di vita di tutti i giorni.

Questo è particolarmente vero quando le persone parlano e discutono di un argomento impegnativo e complesso.

Tutti sono esperti in qualcosa, ma ciascuno è in difficoltà quando deve comunicare agli altri il suo punto di vista.

Sembra di vivere in una sorta di nuova "Torre di Babele" post-industriale, dove nessuno è in grado di intendersi con chiunque altro.

Personalmente ritengo sia molto importante per ciascuno di noi imparare a vedere e ad essere consapevoli della prospettiva generale.

Il nostro formale sistema educativo è ossessionato dall'idea della specializzazione e della frammentazione.

Il risultato è che le conoscenze generali di ciascun individuo sono troppo frammentate e divise.

Di sicuro non sono d'accordo ogni volta che qualcuno vorrebbe convincere chiunque altro che l'unica necessità di quest'ultimo debba essere unicamente quella di raggiungere una specializzazione qualsiasi.

Certo le persone hanno la necessità di scegliere un indirizzo di carriera al termine dei loro studi, ma è anche importante non dimenticare mai che ogni essere umano è in realtà un tutto indivisibile.

Allo stesso modo nel corso di un processo di auto-apprendimento si avverte talvolta la necessità di comprendere le relazioni tra diverse tecniche e discipline, tra differenti metodi o concetti, in modo da  riuscire a vedere il quadro generale.

Se diversifichi e allarghi le tue capacità e i tuoi di punti di vista, potrai anche guadagnare valore e potrai chiedere una remunerazione più elevata.

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giovedì 22 maggio 2014

Come evitare la trappola del confronto

"Tutte le differenze in questo mondo sono di grado e non di genere, in quanto l'unità è il segreto di tutto."

Swami Vivekananda


Il primo passo per non cadere nella trappola del confronto è quello di convincerti che non esiste in tutto il mondo un altro o un' altra uguale a te.

Nessuno ti somiglia per quanto riguarda i tuoi sentimenti, le tue aspirazioni e i tuoi pensieri più segreti.

Se capisci a fondo questo concetto, sentirai il bisogno di chiederti per quale motivo dovresti basarti su ciò che fanno gli altri per agire o per non agire.

La nostra cultura è composta da persone che dimenticano di essere individui e troppo spesso si sentono minacciati da chi è diverso da loro.

Nelle nostre aule scolastiche utilizzano le curve di gauss per decidere chi è integrato e chi è disadattato.

Per misurare le caratteristiche individuali e stabilire così le loro "medie statistiche" usano strumenti standardizzati.

Eppure, nonostante tutte le pressioni esercitate su di te e nonostante le continue sollecitazioni ad essere "come tutti gli altri", non lo diventeresti mai, persino qualora ti fossi applicato con zelo nel tentativo.

Per quanto tu ti possa sforzare, tu percepirai, penserai e sentirai sempre a modo tuo, che è un modo personale e senza possibilità di confronto.

Se capirai che le motivazioni su cui poggiano i confronti con gli altri, tra te e il signor X, come termini di paragone, non sono altro che la tendenza che loro (il sistema) hanno a tenere sotto controllo il tuo comportamento allo scopo di dominarti, sarai già sulla buona strada per sfuggire da questa stupida forma di arroganza.

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giovedì 15 maggio 2014

Sei capace di delegare?

"Puoi delegare l'autorità, ma non puoi delegare la responsabilità."

Byron Dorgan


Sviluppare le funzioni di un manager implica necessariamente delegare ad altri parte del proprio potere.

Come? Quali sono i vantaggi del delegare?

Distribuire attività, problemi e decisioni secondarie consente di avere più tempo da dedicare alle decisioni importanti.

Secondariamente, con la delega si attiva il processo di motivazione dei vostri collaboratori.

La delega produce fiducia e consenso.

A loro volta questi elementi determinano coinvolgimento e condivisione degli obiettivi quindi, a livello psicologico, senso di appartenenza e sicurezza.

Una persona "sicura" e coinvolta sarà anche più predisposta a sviluppare un notevole spirito di iniziativa, che si traduce poi in risultati.

Il raggiungimento dei risultati aumenterà l'autostima e anche la stima degli altri e il collaboratore potrà effettivamente crescere per dare il massimo nell'ambito del proprio potenziale.

Potreste chiedervi: che cosa è davvero la delega?

Non è semplice dare una risposta, perché è un atteggiamento comportamentale che si basa sulle proprie capacità di gestire le relazioni tra persone differenti.

La mera gestione autoritaria basata sul dare ordini e controllare che vengano eseguiti non richiede lo sforzo di ascoltare e comprendere l'interlocutore.

Delegare significa invece saper scegliere tra i collaboratori quello che possiede la maturità professionale e psicologica per essere delegato a un determinato incarico.

Tutto questo implica l'ascolto attivo, la conoscenza dei processi di motivazione e la capacità di costruire un rapporto di fiducia reciproca che coinvolge e protegge l' intero gruppo di cui si ha la leadership.

Ascoltando i collaboratori e comunicando con loro, si diventa anche consapevoli delle risorse che sono necessarie per consentire loro di sviluppare i compiti a loro delegati nei tempi concordati.

Ci saranno quindi dei momenti di negoziazione per definire le risorse e richiederle eventualmente agli altri livelli dell'organizzazione.


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giovedì 8 maggio 2014

Ama ciò che fai

"Il modo migliore per fare soldi facili è quello di fare dei soldi il tuo hobby e non il tuo dio."

Scott Alexander

Ad un sacco di gente piace lavorare, almeno quanto riposare, raramente di più.

Non conta il tipo di lavoro, né il livello al quale lo si sviluppa, né l'entità del compenso economico o il luogo o il tipo di orario.

Conta invece la sensazione mista di creatività, partecipazione e auto-realizzazione che il lavoro dà a chi lo apprezza.

Conta l'emozione di sentirsi vitale, la responsabilità e la consapevolezza di sentirsi produttivi.

Chiunque ami il proprio lavoro è rilassato come se fosse in vacanza. Per lui/lei niente può eguagliare la soddisfazione offerta da un lavoro fatto con interesse, sviluppato con responsabilità e migliorato con impegno.

Persino gli hobby preferiti scivolano in secondo piano in confronto ad un lavoro che si ama, perché gli hobby altro non sono che attività ritagliate a propria misura e preferenza, mentre il lavoro che si ama può essere considerato un hobby remunerato.


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giovedì 1 maggio 2014

La sottile arte della disobbedienza (come liberarsi della burocrazia)

          
"La disobbedienza per essere civile implica disciplina, intenzione, cura, attenzione."

Mahatmah Gandhi


La burocrazia è percepita da un autodidatta come un malfunzionamento della nostra vita sociale.

Un autodidatta quindi la ignora semplicemente grazie alla propria creatività e intelligenza.

Mahatmah Gandhi (che rispetto assolutamente) parlava di disobbedienza civile, a mio parere oggi questo non sarebbe probabilmente sufficiente.

Perché sto parlando di burocrazia? Perché è il peggiore e più subdolo "ladro di tempo" che io abbia mai conosciuto.

Ci sono molti modi di combattere la burocrazia, ma ne conosco uno infallibile: ignorarla.

Come? Studiando e migliorando se stessi, per esempio.

Loro ti rubano il tuo prezioso tempo?

Allora puoi fare in modo di diventare più produttivo per venderti al meglio, aumentare la tua autostima, concentrarti su cosa sai fare meglio e di non smettere mai di pensare a come migliorare la tua produttività personale.

In questo modo non si crea alcun conflitto tra te e la burocrazia.

Semplicemente essa non avrà più alcun potere su di te!

La burocrazia aumenta il proprio potere quando incontra cittadini timorosi, poco informati, ansiosi e pieni di preoccupazioni.

Se ti senti così, per te non c'è salvezza!

La burocrazia è una macchina infernale che è stata inventata da persone che non credono nelle capacità del singolo e che hanno paura di tutto e di tutti.

I burocrati si nascondono dietro ai loro interessi personali, vivono in un mondo ovattato tutto loro e trovano ogni scusa per lavorare il meno possibile e vivere alle spalle dei cittadini che lavorano e rischiano per davvero e che contribuiscono al prodotto nazionale.

Eppure, in tutti i paesi industrializzati esiste una burocrazia, in alcuni paesi è più forte proprio dove invece il cittadino è più debole.

Se andate a vedere in quali paesi questo accade vi renderete conto che il fenomeno ha quasi sempre origini culturali.

In poche parole, ogni cultura ha la burocrazia che si merita.

Un autodidatta non ha bisogno di occuparsi della burocrazia, perché molto semplicemente per lui non esiste.

Un autodidatta può disobbedire civilmente alla burocrazia, senza per questo violare alcuna legge.

Come? Informandosi innanzitutto sui propri diritti e su come farli valere, sempre ed in ogni occasione.

Iscrivendosi ad una associazione per la difesa dei diritti dei consumatori, partecipando a dibattiti pubblici, e così via.

Ma l'arma segreta rimane la tua intelligenza, ricorda: più sei informato e produttivo (per te, non per loro!), meno sarà il potere della burocrazia su di te!

Non accettare mai passivamente gli abusi della burocrazia è un dovere morale di ogni cittadino onesto, esattamente come pagare le tasse e rispettare le leggi.

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