giovedì 17 aprile 2014

Accettare la sconfitta equivale a vincere tutte le volte

"Vincere è importante, certo, ma se hai veramente intenzione di fare qualcosa nella vita, il segreto è imparare a perdere. Nessuno resta imbattuto per tutto il tempo. Se puoi riprenderti dopo una sconfitta schiacciante e andare a vincere di nuovo, diventerai un campione un giorno."

Wilma Rudolph

Ai bambini che si arrabbiano o si disperano per un insuccesso si dice : "Devi imparare a perdere se vuoi essere in grado di vincere". Agli adulti questo non viene più detto.

Non perché hanno imparato, ma perché temono così tanto la perdita e la sconfitta che evitano di parlarne per esorcizzare la possibilità che questo possa realmente accadere.

La capacità di perdere è la capacità professionale meno quotata e più rimossa.

Si teorizza l' apprendimento attraverso l'errore, ma non ci si preparara a gestire la sconfitta e il fallimento o la mancanza di conferme.

La cultura del garantismo ha prodotto una "sindrome del benessere" diffusa per colpa della quale la sicurezza in ogni campo è considerata dovuta, le opportunità di successo devono essere uguali per tutti e adeguate ai gusti di ciascuno.

I percorsi di carriera diventano quindi una presunzione; nelle competizioni si rilasciano medaglie "di consolazione".

La realtà viene così deformata e invertita: se vincere è un diritto, perdere diventa un' ingiustizia e le pari opportunità sono ridotte a pari garanzie.

Che noia orribile, la vita travestita da buon senso, la depressione elevata a modo di vivere; non più campi di gioco e di battaglia, la tensione positiva prima di una gara, non più il vivere in salita per andare contro corrente e aspirare ad un futuro migliore:

ciò che ci aspetta è un percorso circolare di atletica dove i giri sono tutti uguali e si capisce che hai vinto solo se qualcun altro piazza una bandierina al tuo fianco.

E' propio il saper perdere che dà gusto alla vita invece. E' la sconfitta che, bruciando, raddoppia l' energia.

E' la consapevolezza che ogni azione e ogni sentimento sono preziosi in diretta proprozione alla legittima aspirazione di meritare e difendere i propri sogni e obiettivi.

Se la sconfitta è una delle alternative della vita, la perdita è una delle possibilità del gioco, il fallimento è nel 50% del risultato di qualsiasi attività.

Chi ha dimenticato questa verità non sarà mai il seme che muore per rivitalizzare la terra, l'esploratore che ritorna indietro dieci volte per scoprire il sentiero che lo porta al tesoro, né il ragazzo che ha venduto giornali, accumulando fame e rabbia sufficiente per lavorare 18 ore al giorno e che lo faranno diventare da adulto un imprenditore di successo multimilionario.


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