giovedì 30 ottobre 2014

Perchè apprendere in modo indipendente è così importante

"C'è un solo angolo di Universo dove puoi essere sicuro di migliorarti e quel posto è dentro te stesso."

Aldous Huxley, Autore


Ciao a tutti! Il mio nome è Maurizio, sono un autodidatta fin da quando esisto. Non sono un radicale nè un contestatore, probabilmente sono sostanzialmente un anticonformista, ma preferisco definirmi un "self-made man" (uomo che si è fatto da solo).

Nonostante la mia educazione formale, ho trascorso circa 25 anni della mia vita imparando e sperimentando cose sempre diverse, da me stesso.

La mia esperienza personale può costituire la prova che il miglior investimento a lungo termine è quello di investire nella propria formazione e nella propria conoscenza.

Tuttavia, perchè l'apprendimento indipendente e l'auto-apprendimento sono a mio avviso così importanti?

Perché queste 2 cose potrebbero aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi personali molto più velocemente e al tempo stesso consentirti di realizzare la tua unicità!

Non sto parlando di filosofia; Sto parlando di miglioramento di carriera e di crescita personale.

Thomas Edison, George Washington, Abraham Lincoln, Abigail Adams, Benjamin Franklin, i fratelli Wright, Helen Keller, Albert Einstein, e Margaret Mead sono solo alcuni di coloro che hanno imparato senza scuola.

Gli studenti indipendenti imparano ciò che vogliono imparare, quando vogliono imparare, e nel modo in cui vogliono imparare.

La maggior parte dell'apprendimento è sempre stato indipendente, ma non la maggior parte di ciò che viene chiamato "Educazione formale".

Ora l'E-Learning sta emancipando gli studenti che necessitano di educazione formale, ma alle loro condizioni.




(E' un miracolo che la curiosità sopravviva all'Educazione Formale - Albert Einstein)


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http://mc2elearning.blogspot.com/2007/09/why-independent-learning-is-so.html

giovedì 23 ottobre 2014

Come risolvere quel senso di insicurezza!

"L'opposto della sicurezza è l'insicurezza, e l'unico modo per superare l'insicurezza è assumersi dei rischi."

Theodore Forstmann


Ho sperimentato un senso di insicurezza tante volte nella mia prima adolescenza e specialmente durante il periodo delle scuola media superiore.

Sapete perché? Perché a quei tempi avevo costruito nella mia mente un' immagine molto caricaturale di me stesso.

Non conoscevo veramente me stesso quindi era molto difficile per me sviluppare relazioni ottimali sia con persone di sesso maschile che femminile.

Il problema della timidezza occupò un ruolo centrale nella gran parte dei miei primi 30 anni di vita perché non mi sentivo mai pronto per iniziare con successo rapporti sia di tipo sentimentale che professionale.

Ma ci fu un preciso punto di svolta nella mia vita, esattamente nel momento in cui fui costretto parlare in pubblico durante il Master in Svizzera, per presentare il breefing del mio gruppo di lavoro.

A quel punto decisi di giocarmi la partita e di prendere le mie responsabilità fino alla fine del gioco.

Facendo lo sforzo, capii che qualcosa di buono e inaspettato stava per provenire dalla mia interiorità.

Per la prima volta nella mia vita fui in grado di trasformare l' immagine caricaturale che avevo di me stesso in un'immagine completamente diversa, un'immagine di successo professionale.

L'immagine di un uomo di successo, in grado di comunicare bene alla pari con gli altri senza alcun complesso di inferiorità e successivamente, quando divenni un consulente di direzione aziendale, fui finalmente ben apprezzato.

Quella fu la prima volta che dovetti ammettere a me stesso come il nostro potenziale possa essere considerato come un grattacielo di cento piani, di cui abbiamo deciso di abitarne  soltanto il primo, mentre degli altri 99 non ne siamo neppure consapevoli!

Ovviamente questa è una metafora per dire che molte volte preferiamo non prendere alcun rischio e poi indugiare nella nostra mediocrità.

Non importa se la prima volta ti senti goffo/a e impacciato/a, questo è normale, ma la cosa più importante è di metterci un pò di sforzo e soprattutto di prenderti qualche rischio!

Questo semplice gesto è un gesto straordinario; esso può davvero fare la differenza nella tua vita, te lo assicuro!

E allora prendi qualche rischio e buttati! Quel senso di insicurezza sparirà molto presto!



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giovedì 16 ottobre 2014

Il Tempo non è sempre danaro!

"Il tempo è neutrale e non cambia le cose. Con coraggio e iniziativa, i leader cambiano le cose."

Jesse Jackson


Il tempo è denaro. Giusto? Sbagliato!

Il tempo è denaro solo se si dispone di opportunità, conoscenze e pensieri corretti, altrimenti niente può essere fatto!

Ci sono persone che hanno un sacco di tempo, ma non hanno i soldi, per esempio i prigionieri.

Ci sono persone ricche che hanno così tanto tempo libero a loro disposizione, ma non sanno cosa fare! Si annoiano!

Ci sono poi persone molto stressate, che non hanno mai tempo per nessuno né per loro stessi e, incredibile ma vero, non hanno abbastanza soldi o ne vorrebbero avere sempre di più.

Perché ci sono così tante differenze nel modo secondo cui il denaro condiziona le persone, hai mai pensato a questo?

È evidente che tempo = denaro non è una corretta equazione, se non in modo molto approssimativo.

Che cosa manca? I pensieri. Il modo in cui usiamo la nostra mente è fondamentale.

Mille volte ho dimostrato questo a me stesso, in prima persona!

Ecco perché insisto tanto sui pensieri. Senza la padronanza dei propri pensieri non c'è una vera crescita personale, anche se hai letto tutti i libri del mondo.

Se desideri migliorare te stesso/a, non solo hai bisogno di più conoscenza da acquisire, ma dovrai anche e prima di tutto  integrarla con i tuoi pensieri e le tue convinzioni, prima di mettere in pratica le nuove conoscenze!


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giovedì 9 ottobre 2014

Come affrontare le tue paure

"Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare."

Papa Giovanni 23esimo


Se tu sapessi di essere in grado di affrontare qualsiasi situazione, avresti qualcosa da temere? Ovviamente no.

La paura è la tecnica usata dalla natura per prepararti a difenderti dai pericoli.

Tu hai paura quando prevedi una perdita o un dolore. Hai paura di ciò che credi debba provocarti paura.

Ma se hai fiducia nella tua capacità di affrontare ogni situazione, ecco che automaticamente tu riduci al minimo la paura.

La tua sicurezza non viene da quello che hai, ma dal sapere di essere in grado di affrontare ogni eventualità.

Puoi cominciare a ridurre al minimo le tue paure, affrontandole.

Una volta stabilito di che cosa hai paura,  puoi agire nel modo migliore per eliminare le minacce che le tue paure provocano.

Agire sulla paura è molto meglio che vivere sentendosi incapace e impotente.

Le quattro principali paure che sabotano la tua capacità di utilizzare il pensiero ottimale sono: la paura del fallimento, del rifiuto, del successo e del dolore.

Ricorda: agire e affrontare le tue paure è l'unico modo per dissiparle!





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giovedì 2 ottobre 2014

Come un pensatore positivo considera i fattori negativi

"La gente si occupa troppo di ciò che è negativo, di ciò che è sbagliato. Perché non cercare di vedere le cose positive, anche solo per toccare queste cose per farle fiorire?"

Thich Nhat Hanh


Le auto sono dotate di "indicatori negativi" posizionati proprio di fronte al conducente per dirgli quando la batteria non sta caricando, quando il motore si scalda troppo, quando la pressione dell'olio è troppo bassa, e così via.

Ignorare questi indicatori negativi può rovinare la tua auto, tuttavia non vi è alcuna necessità di restare troppo scioccato se qualcuno di questi segnali negativi inizia a lampeggiare: non devi fare altro che fermarti presso una stazione di servizio o presso un garage, e di porre rimedio agli inconvenienti.

Un segnale negativo non significa mai che la tua autovettura  non funziona; tutte le auto si riscaldano troppo a volte.

Ciò nonostante il conducente della vettura non deve continuamente ed esclusivamente stare attento al cruscotto: questo potrebbe essere disastroso.

E' sufficiente che il conducente porti la propria attenzione di tanto in tanto sul parabrezza e guardare dove sta andando e, soprattutto, deve fare attenzione alla propria destinazione, a dove vuole andare.

Il conducente deve semplicemente dare ogni tanto un'occhiata agli indicatori negativi e, quando lo fa, non deve fissarsi né indugiare su di loro.

Lui/Lei deve velocemente riportare l'attenzione su se stesso/a e concentrarsi sul proprio scopo positivo, che è dove Lui/Lei vuole andare.

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