giovedì 28 novembre 2013

Il Mito dell'intelligenza e la Felicità

"La felicità è quando ciò che pensi, che dici e che fai sono in armonia."

Mohandas K. GANDHI

Rispondere a se stessi implica che si mettano da parte un bel po' di miti molto diffusi.

Il primo di questi miti è l'idea che l'intelligenza debba essere misurata dalla capacità di risolvere problemi complessi, leggere, scrivere, calcolare e risolvere rapidamente equazioni astratte.

Questo concetto di intelligenza riconosce nell'educazione formale e nell'abilità del bravo studente la vera misura della propria realizzazione personale.

Questo stimola una sorta di snobismo intellettuale che ha dato risultati deprimenti.

Siamo arrivati al punto di ritenere che colui che più si è distinto negli studi, che magari è anche un genio in una certa disciplina scolastica come la matematica o le scienze, che utilizza un vocabolario ricco, che ha memoria per fatti superflui, che è un divoratore di libri, è anche "intelligente".

Ma le cliniche per malattie mentali rigurgitano di pazienti che hanno tutte queste credenziali in ordine, come del resto anche di molti pazienti che non ne hanno.

Credo che un barometro molto più sincero della vera intelligenza sia una vita efficiente, felice, vissuta ogni giorno e ogni minuto di ciascun giorno.

Se sei felice, se vivi ogni momento nella sua interezza in modo che ne valga la pena viverlo, allora sei una persona intelligente.

La capacità di risolvere un problema è un utile plus che si aggiunge alla tua felicità, ma se sei consapevole che, pur essendo incapace di risolverlo, puoi sempre scegliere la felicità o, quanto meno, di rifiutare di scegliere l'infelicità, allora sei una persona intelligente.

Sei intelligente perché possiedi l'arma più efficace che esista per fare a pezzi il nervosismo o persino l'esaurimento nervoso.

Alle persone intelligenti i nervi non saltano perché essi rispondono sempre di se stessi.

Essi scelgono la felicità invece della depressione.

Perché sanno come far fronte ai problemi della loro vita.

Nota bene che non ho detto che sanno come risolverli.

Invece di misurare la propria intelligenza dalla capacità di risolvere un problema, essi la misurano dalla capacità di mantenere se stessi felici e rispettabili indipendentemente dal fatto che siano in grado o meno di risolverlo.

Puoi iniziare a considerare te stesso veramente intelligente sulla base dello stato mentale con il quale decidi di affrontare le circostanze difficili.

Nella vita, tutti noi ci troviamo ad affrontare di brutto le stesse battaglie.

A meno che non viviamo al di fuori di ogni contesto sociale, tutti ci confrontiamo con le medesime o simili difficoltà.

I disaccordi, i conflitti, i compromessi, si ritiene che tutti questi problemi siano propri del genere umano.

E anche il denaro, l'età avanzata, le malattie, la morte, le catastrofi naturali, le disgrazie, sono tutti eventi che coinvolgono praticamente l'umanità intera.

Nonostante tali eventi, tuttavia, alcuni riescono incredibilmente a evitare la demolizione o la paralisi della propria infelicità, mentre altri collassano, cadono nel'apatia o nell'esaurimento nervoso.

Quelli che riconoscono che i problemi appartengono alla natura umana, e che non misurano la felicità dall'assenza di problemi, sono gli esseri umani più intelligenti che si conoscano, e sono anche i più rari.


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