giovedì 2 gennaio 2014

Esprimere se stessi non è un fatto morale

"Tutto ciò che ha valore nella società umana dipende dalle opportunità di progredire che vengono accordate ad ogni individuo"

Albert Einstein

Credo che sia dannoso assumere un atteggiamento morale su questioni che in effetti non hanno alcun fondamento morale.

Per esempio l'esprimere se stessi o l'incapacità di farlo, non sono fondamentalmente questioni di etica, a parte il fatto che è nostro "dovere" mettere in pratica il talento che il Creatore ci ha dato.

Tuttavia l'esprimere se stessi può diventare moralmente "errato", per quel che riguarda la nostra coscienza, se foste bruscamente zittiti, svergognati, umiliati o forse puniti come un bambino per avere parlato, per avere espresso le vostre idee, per esservi "messi in mostra".

Un bambino trattato in questa maniera "impara" che è "sbagliato" esprimere se stesso, farsi avanti esprimendo le sue idee come idee di un certo valore, o addirittura "impara" che è sbagliato parlare.

Se un bambino viene punito per essersi mostrato adirato, se viene svergognato perchè ha avuto paura, o preso in giro perchè mostra un affetto particolare per qualcuno, egli impara che l'esprimere i suoi veri sentimenti è errato.

Alcuni imparano addirittura che è peccato e "sbagliato" solo mostrare i "cattivi sentimenti", come la paura e l'ira, ma inibendo le cattive emozioni si inibisce anche l'espressione di quelle buone.

Il metro per giudicare le emozioni non consiste nella "bontà" o nella "cattiveria" delle emozioni stesse, ma nella opportunità o inopportunità delle reazioni emotive, a seconda delle cause che le producono.

Se ogni volta che un bambino esprime la sua opinione egli viene sgridato e rimesso al suo posto, imparerà che è giusto che egli sia "nessuno", e errato voler essere qualcuno.

Una coscienza così distorta e irrealistica ci rende codardi veramente.

Possiamo divenire troppo sensibili e preoccuparci eccessivamente del fatto di "avere o meno il diritto" di raggiungere il successo anche quando tendiamo ad uno scopo degno, arrivando persino a chiederci se "lo meritiamo".

Io credo che la prima cosa di cui dobbiamo essere consapevoli sono i condizionamenti ricevuti nella nostra infanzia.

Per superare questi condizionamenti il solo modo è dimostrare a noi stessi che invece  meritiamo di avere successo e che piuttosto questo è un nostro diritto di nascita, in quanto tutti noi siamo nati con una vocazione particolare.

Questa vocazione è il nostro potenziale umano, è la nostra unicità e anche la più profonda espressione dello spirito della razza umana.

Read this post in english:

http://mc2elearning.blogspot.com/2006/10/to-express-oneself-is-not-moral-matter.html

Nessun commento:

Posta un commento